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Lotito: "Immobile? In Nazionale il tempo è poco"

Lotito: "Immobile? In Nazionale il tempo è poco"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 19 novembre 2018, 20:342018
di Ivan Cardia
fonte Dalla nostra inviata, Luciana Magistrato

Raggiunto da TMW e RMC Sport a margine del premio Viareggio Sport, il presidente della Lazio Claudio Lotito commenta il riconoscimento: "È il risultato del lavoro svolto negli anni, tutti quanti abbiamo lavorato per coniugare il risultato economico e quello sportivo. La Lazio è l'unica società italiana che ha chiuso ogni anno il bilancio in utile, senza trascurare il dato sportivo".

Ha ritrovato Pioli stasera.
"C'è sempre stato un rapporto di considerazione. Poi lui stesso condivise la scelta, c'era una situazione di difficoltà della squadra ed era necessario un cambio".

Immobile ha qualche problema con l'Italia.
"Non ci sono problemi. È un ragazzo sensibile, che ha necessità di vivere un ambiente familiare. Poi il rapporto e la quotidianità gli consentono di acquisire le sue vocazioni. In Nazionale il tempo è poco e questo può comportare un risultato diverso".

Il futuro di Milinkovic-Savic?
"Ha un contratto per cinque anni, a parte tutto a me interessa che la squadra non abbia condizionamenti, che i giocatori siano contenti di stare nel proprio club. Poi il calcio è fatto anche si situazioni contigenti, legate ai momenti. Non tutti possono sposare a vita un club. A oggi, chi è alla Lazio ha un grande attaccamento ai colori biancocelesti, abbiamo anche dimostrato che ci teniamo. Poi capisco pure che la Lazio non possa essere il Real Madrid o il Barcellona: se si dovessero verificare condizioni che consentano ai calciatori delle opportunità che sono opportunità della vita".

Lei è dirigente federale, cosa chiede a Gravina?
"Io non devo chiedere, se faccio il dirigente sono compartecipe delle scelte. Nel momento in cui entrerà a regime la nuova governance valuteremo le iniziative e le discuteremo insieme, il Consiglio Federale è l'organo preposto per condividere le scelte".

I risultati della Lazio sono sottovalutati a livello mediatico?
"Nemo propheta in patria. Contano i fatti, che sono incontrovertibili: io sono 15 che faccio il presidente, ho preso una società che fatturava 84 milioni, ne perdeva 86,5 e aveva 550 milioni di debiti. Oggi ha un risultato patrimoniale importantissimo, con 200 milioni di immobiliare e 600 di giocatori. Ha la possibilità di crescita esponenziale, questi sono i fatti. Poi c'è chi condivide o meno, ma i fatti sono questi: la società, da quando la gestisco io, oltre ai risultati economici, è anche quella che ha vinto di più dopo Juventus, Inter e Milan. Tutti possono avere le sue idee, io penso che sia stato fatto un buon lavoro. L'anno scorso a livello di rating eravamo sopra squadre che partecipavano alla Champions. Io sono convinto che con lavoro, perseveranza e costanza si possono ottenere risultati. L'anno scorso abbiamo vinto la Supercoppa contro la Juve, che fattura il quadruplo rispetto a noi".