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Pistocchi: "Panchina d'oro ad Allegri è una contraddizione"

Pistocchi: "Panchina d'oro ad Allegri è una contraddizione"TUTTO mercato WEB
lunedì 12 novembre 2018, 21:302018
di Marco Frattino

La mattinata ha visto l'assegnazione della 'Panchina d'oro' a Max Allegri, tecnico della Juventus, che ha preceduto l'ex mister del Napoli Maurizio Sarri e il tecnico della Lazio Simone Inzaghi. Attraverso le frequenze di RMC Sport, durante la trasmissione A Tutto Napoli, il giornalista Maurizio Pistocchi ha così commentato la vittoria del mister bianconero: "Ancelotti dice cose giuste, il calcio è uno sport di squadra e all'interno di questa i campioni fanno la differenza ma devono essere supportati dal gioco. Oggi ha vinto la 'Panchina d'oro' chi dice esattamente il contrario, per Allegri il calcio è uno sport individuale e con i bravi calciatori si vince. I colleghi gli hanno assegnato la 'Panchina d'oro', ma Sarri è il miglior italiano in attività. Ricordiamo che Ancelotti l'anno scorso allenava fuori i confini italiani. In Italia c'è poca cultura e molta invidia, magari molti allenatori mal sopportano il successo di un collega che arriva dalla banca. E' una situazione che ho già vissuto in passato, ho avuto la fortuna di lavorare a Cesena con Arrigo Sacchi. Quando vinceva con la Primavera romagnola c'era molto scetticismo, quindi non mi meraviglio della 'Panchina d'oro' assegnata ad Allegri. L'anno scorso la Juventus ha vinto lo Scudetto con una squadra fortissima, il Napoli con il suo lavoro e il suo gioco ha messo i bianconeri in difficoltà tenendo tutto in gioco fino a due gare dalla fine. Sarri ha vinto più di quanto gli è stato riconosciuto dai colleghi", le parole di Pistocchi.

L'equazione 'vittoria del campionato=vittoria della Panchina d'oro' è abbastanza comune in Italia. "Questo è un premio ideato da Massimo Moratti quando era il presidente del settore tecnico a Coverciano, nato per premiare il tecnico che in Europa ha fatto vedere il calcio più interessante. Il primo vincitore fu il belga Raymond Goethals, Sacchi non l'ha mai vinta. Nel prosieguo è diventato un premio destinato a chi vince il campionato, onestamente non se ne sentiva la necessità. Che senso ha assegnare il premio a un tecnico perché ha già vinto? Il migliore allenatore è colui che ha valorizzato la rosa, il miglior calcio, che ha fatto un grande gioco. Nelle votazioni di quest'anno c'è una profonda contraddizione. Che senso ha allora il premio ad Andreazzoli? Il suo Empoli giocava molto bene, è un allenatore di campo. All'estero ora si parla solo di Sarri, in Premier ha battuto un record: non ha mai perso nelle prime dodici giornate di campionato, non ha perso neanche nelle coppe. E' un risultato incredibile per chi arriva dall'estero, senza un pedigree importante e senza aver vinto nulla di primo piano".

C'è una stortura nell'assegnazione del premio negli ultimi tempi. "La vittoria mi sta benissimo, ma deve essere corredata dal gioco. L'allenatore di grandi campioni diventa un gestore, se non dà un'identità e un'idea di gioco. Vogliamo paragonare il lavoro di Sarri a Napoli? Arrivò in un ambiente depresso dopo l'addio di Benitez, i migliori calciatori non avevano richieste in sede di mercato; in poco tempo ha rivalutato Jorginho e Koulibaly così come Mertens. Il lavoro di Sarri è sotto gli occhi di tutti, anche il calcio espresso in campo. I due aspetti non devono essere incompatibili, anzi. Devono essere tenuti in grande considerazione quando viene assegnato un premio".

Ancelotti ha parlato, quest'oggi da Coverciano, degli insulti che arrivano agli addetti ai lavori. "E' un problema di cultura sportiva che nel nostro Paese non esiste, anche per colpa di chi fa informazione. Se nel nostro Paese si valorizza solo la vittoria a ogni costo, il gioco e la qualità passa in secondo ordine. In Inghilterra si vedono stadi bellissimi, squadre che giocano alla morte per 90'. Da noi non accade, tra l'altro i diritti tv all'estero non si vendono. Se pensiamo che il prodotto italiano possa piacere, se confrontato rispetto a Liga e alla Premier, noi siamo pazzi".