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Premio Bearzot a Di Francesco: "Peccato non andare a Kiev..."

Premio Bearzot a Di Francesco: "Peccato non andare a Kiev..."TUTTO mercato WEB
lunedì 21 maggio 2018, 13:212018
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato, Dario Marchetti

"All'inizio ho avvertito un po' di scetticismo, ma fa parte del gioco. La nostra forza deve essere quella di saper mantenere una mentalità vincente e un modo di fare coerente, alla fine non s'è vinto niente ma siamo riusciti a cambiare qualcosa e spero nei prossimi anni arrivino anche dei trofei". Così Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, premiato quest'oggi a Roma con il Premio Bearzot.

Un voto alla Roma in campionato e in Europa?
"In Europa straordinario anche se volevamo arrivare in finale. Quella mezz'ora di Liverpool ci ha tolto la soddisfazione di arrivare in finale. Abbiamo cercato di dare il nostro meglio e abbiamo creato un entusiasmo che ancora mi vengono i brividi a rivedere le immagini. Avrei voluto prendere questo premio prima di andare a Kiev. Nel campionato abbiamo avuto momenti di difficoltà, ma è un percorso di crescita".

Avete già fissato l'appuntamento per il rinnovo?
"È l’ultimo dei problemi per quanto mi riguarda, ma credo che troveremo con grande facilità l’accordo. Con il direttore neanche ne abbiamo parlato, quello che dobbiamo fare è migliorarci per il bene della Roma. Per il contratto vedremo più avanti.

Che significa allenare la Roma?
"Sicuramente è un motivo di grande orgoglio, era il mio desiderio principale, ora devo essere bravo a tenermi il posto".

Più complimenti ad Allegri o Sarri?
"Allegri ha fatto qualcosa di straordinario, non è mai facile vincere continuamente. Io mi avvicino un pochino più a Sarri nel mettere la squadra al campo e ad Allegri nella gestione del gruppo. Sono due allenatore differenti ma allo stesso modo importanti. In Italia ci sono ottimi allenatori, ognuno cerca di esprimere un pensiero di calcio. In Italia ci sono tantissimi tifosi-allenatori che scelgono il loro beniamino ma ogni tecnico deve avere il proprio pensiero.

Per chi avresti votato?
"Sicuramente Inzaghi, anche se la sua squadra è la prima avversaria della Roma. Penso sia stato bravissimo nella gestione del gruppo. Credo che abbia fatto un grandissimo lavoro e lo metto insieme a Gasperini che è stato eccezionale con l’Atalanta. Si avvicina alla nostra mentalità aggressiva, mi piace andare a fare la partita.

L’ambiente romano è diverso rispetto a quando ero giocatore? Manca mentalità o tecnica?
"Il gap è sicuramente un po’ per tutte e due le cose. La mentalità si costruisce con la continuità. Essere inchiodati ad un pensiero è fondamentale. Abbiamo ricreato un senso di appartenenza con i tifosi. Per quello invito sempre i miei ragazzi a condividere con la gente anche una fotografia perché devono essere solo felici di farla".