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Roma, così è un disastro. Prima vittoria per il nuovo Bologna di Inzaghi

Roma, così è un disastro. Prima vittoria per il nuovo Bologna di Inzaghi
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
domenica 23 settembre 2018, 17:002018
di Raimondo De Magistris

Da un lato un Bologna che ha trovato la prima vittoria e i primi gol. Dall'altro una Roma che non riesce a ritrovare sé stessa, e si allontana sempre più dalla squadra che - meno di 5 mesi fa, non 5 anni - sfiorava la qualificazione alla finale di Champions League.
Che fine ha fatto la squadra di Di Francesco? C'è stato un'estate per lo mezzo, fatta di addii dolorosi e di acquisti definiti più per il futuro che per il presente. Ma tutto ciò non basta a spiegare questo inizio di campionato: 5 punti in 5 partite. E un gioco che latita. Anzi, non c'è affatto.

Oggi la partita del Dall'Ara ha subito una svolta netta al 36esimo, quando Mattiello ha realizzato la rete che ha sbloccato il match e ha messo la parola fine a un digiuno di gol che per il Bologna andava avanti dalla passata stagione, da ben 564 minuti.
Da quel momento in poi, la squadra capitolina ha perso anche quelle poche certezze che s'era faticosamente costruita con giocate individuali nella prima mezz'ora. Ed è naufragata.
Nel secondo tempo non è servito l'ingresso di Pastore. E nemmeno un possesso palla importante. A fare la differenza sono state le ripartenze del Bologna, definite praticamente senza alcuna opposizione. Il gol di Federico Santander, il primo in Serie A del centravanti paraguaiano, è stato il manifesto di una squadra che ha perso qualsiasi collegamento nei reparti. Non c'è nella testa e nelle gambe. Al Bologna sono bastati tre passaggi abbastanza semplici per permettere all'ex Copenhagen di trovarsi tutto solo davanti a Olsen e realizzare il 2-0.

La Roma non c'è e non si intravede la via d'uscita. Anche l'ultima mezz'ora, nonostante un netto predominio territoriale, al Bologna bastava innescare la velocità di Okwonkwo per creare problemi dalle parti di Olsen, l'ultimo dei colpevoli in una squadra che avrebbe bisogno di tempo per ripensare e ritrovare sé stessa. Ma non ne ha: tra tre giorni c'è Roma-Frosinone.

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