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Roma, Di Francesco: "Rammaricato non per l'arbitro ma per le ingenuità"

Roma, Di Francesco: "Rammaricato non per l'arbitro ma per le ingenuità"
mercoledì 2 maggio 2018, 23:152018
di Dimitri Conti

Queste le parole di Eusebio Di Francesco, allenatore giallorosso, dopo la semifinale di ritorno della sua Roma contro il Liverpool, ai microfoni di Premium Sport: "La squadra non è abituata a certe partite, l'allenatore alla prima in Champions... abbiamo fatto tanto. Sono rammaricato perché la squadra doveva crederci di più. A fine primo tempo ho detto che come ne avevamo fatti tre al Barca ne potevamo fare quattro al Liverpool e la dimostrazione è in quanto abbiamo creato. Non è facile andare sotto 1-2 nel primo tempo con due gol regalati e avere la capacità di mettere alle corde loro e i contropiedisti clamorosi che hanno. A Liverpool in quarantacinque minuti abbiamo rovinato tanto del lavoro. Vorremmo ritornare in questa coppa ma dobbiamo conquistarcela in campionato. Sappiamo che possiamo competere in questa competizione. Il cammino non è stato facile ma di grande crescita, io però non mi accontento. VAR? Spetta alla società, io non devo alzare la voce ma far capire ai miei che anche all'80' si possono fare altri due gol, non a protestare sull'arbitro. Questi sono passaggi fondamentali: dobbiamo pensare a far gol, credere in quanto costruito.

Per me abbiamo perso del tempo. Schick? Gioca in un ruolo dove l'ho un po' adattato, forse doveva venire più dentro ad aiutarci. Loro hanno giocatori di gamba impressionante, tipo Mané nel primo tempo. Hanno investito tantissimo per fare bene in Champions e hanno dei valori. Normale attaccare meglio magari da una parte che dall'altra. Peccato per El Shaarawy: ha avuto i crampi in un momento di grande condizione, avrei voluto tenerlo dentro fino alla fine. I dettagli fanno la differenza. Sono cose che ci porteremo dietro per migliorare. Sugli errori commessi non si torna indietro ma in campo c'è quello che potevamo fare. Un rosso a venti dalla fine ci poteva permettere di metterli alle corde ma lecchiamoci le ferite perché di ingenuità ne abbiamo commesse anche noi".