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Roma, Gandini: "Di Francesco uomo giusto. Puntiamo allo Scudetto"

Roma, Gandini: "Di Francesco uomo giusto. Puntiamo allo Scudetto"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 25 settembre 2017, 10:232017
di Marco Conterio

Umberto Gandini, amministratore delegato della Roma, parla a Radio Anch'io Lo Sport su Radio 1. "Sbaglia chi parla di partenza sofferta: il risultato non ci ha premiati con l'Inter ma gli episodi potevano cambiare la partita. Detto questo, la squadra è costruita bene, il tecnico è quel che ci aspettavamo. Di Francesco è attento e dedicato al lavoro, sta portando la squadra a lavorare bene. Come società, siamo sempre stati forti e quadrati attorno al tecnico, da quando abbiamo scelto di lavorare con Eusebio. Non sono in grado di far paragoni, ognuno ha le sue caratteristiche. Ha spessore e personalità, dialoga con la squadra ma anche polso fermo. Obiettivi? E' doveroso provare a vincere il campionato, l'obiettivo è sempre fare il meglio possibile in ogni competizione. Giochiamo per arrivare davanti agli altri. Totti dirigente? Dopo un iniziale e comprensibile momento di difficoltà, si è calato pienamente nel ruolo. E' vicino alla squadra, a De Sanctis che è team manager. Siamo contenti di lavorare con lui, lo festeggeremo (tra due giorni sarà il suo compleanno, ndr) a Baku perché giochiamo contro il Qarabag. Giochiamo contro una squadra particolare, che viene da un calcio poco conosciuto, che non frequenta palcoscenici importanti. Li ricordo mettere in difficoltà l'Inter che pareggiò in Azerbaijan: è una gara importante, dall'altra Atletico-Chelsea può dire tanto e per noi è fondamentale, assolutamente, vincere. Una riforma su una Serie A a 18 squadre? Dibattiamo da tempo questo tema. Sono state giocate sei giornate, c'è la tendenza a vedere il campionato spaccato in tronconi. E' diminuito il fattore sorpresa ma il campionato si è livellato verso l'alto, ci sono più squadre a lottare per i posti di vertice. Ci sono squadre che stanno facendo bene, alcune che lo faranno. E' ancora lunga, non penso ci siano già adesso posizioni definite. Fallire l'obiettivo ottavi di Champions? Non parlerei di fallimento. Il nostro percorso prevede l'obiettivo della qualificazione, era presumibile avere due grandi squadre importanti nel girone ma sono due squadre, Atletico e Chelsea, che giocano come noi. E' un girone ad altissimo coefficiente di difficoltà che affronteremo nel migliore dei modi, se non faremo più punti di loro allora ci giocheremo l'Europa League per andare in fondo.

Sulla carta è facile dar loro per favoriti, dando per scontato che tutti facciano punti col Qarabag anche se non lo è. Monchi? E' arrivato e si è catapultato subito nella nuova realtà, accompagnando Spalletti. Poi è partito il suo mercato, con la necessità di fare operazioni per rientrare e facendolo anche molto bene. Ha poi costruito una squadra che non abbiamo visto completamente all'opera per infortuni. Ha grande esperienza, ha lavorato per anni in un club che è diventato importante con lui come il Siviglia, con risultati sportivi ed economici. Ora deve portare a casa i risultati qui a Roma, come il sottoscritto. Lo Stadio della Roma? Non si parla solo di investimento stadio ma della tranquillità di poter investire in Italia. La nostra storia è quella vissuta da ognuno di noi: ritardi, discussioni, revisioni, eccetera. Siamo fiduciosi, in questa settimana ci sarà la conferenza dei servizi. Ci aspettiamo che si riesca ad avere un'autorizzazione per iniziare a lavorare il prossimo anno. Il Milan? E' un Milan diverso da quello che ho vissuto io, non ho commenti da fare. Mi aspetto una gara difficile, questo sì: la reazione dopo il loro ko di Genova ci sarà, la pressione su Montella e sulla squadra è palpabile. L'avvicinamento non è dei migliori ma è determinante per il prosieguo del campionato. Il Var? E' un cambiamento ottimo, era troppo tempo che c'era disparità tra chi vedeva partita alla tv e l'arbitro. Come ogni cosa, le novità chiedono tempo. E' stata accettata bene soprattutto dai giocatori e da quasi la totalità delle componenti. Dobbiamo capire che è un test che va fatto con regole IFAB e FIFA che non deve essere interpretato dall'AIA. Vendere i big? E' una cosa comune da parte di tutti i club in Europa. Per noi ha risvolti finanziari ma anche tecnici che possono essere stati per il modo di giocare o per volontà dei calciatori. E' evidente che questo verrà annacquato dalla crescita dei ricavi, tema generale che riguarda tutti se non la Juventus. Il volano stadio sarà un momento molto importante per noi".".