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Roma-Real sul mercato - Cicinho, fumo, alcol, notti brave e infortuni

Roma-Real sul mercato - Cicinho, fumo, alcol, notti brave e infortuniTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
martedì 16 febbraio 2016, 17:302016
di Raimondo De Magistris

La carriera di Cicinho sembrava destinata a raggiungere ben altre vette. A 25 anni, quando il nazionale verdeoro lascia il Brasile, il Real Madrid lo acquista per fare di lui il titolare della squadra più famosa al mondo sulla corsia destra. Le qualità non gli mancano e l'accostamento a Roberto Carlos, che aveva fatto la differenza sulla corsia opposta, non sembrava poi così azzardato. Il Real lo porta in Europa nel gennaio 2006, sei mesi di ambientamento per poi diventare - nei piani della società - l'erede di Salgado.
Cicinho gioca nella seconda parte della stagione 2005/06 ma nella stagione successiva - quella della sua definitiva consacrazione - succede quello che nessun giocatore si augura. A settembre durante la partita col Betis subisce un infortunio che mette fine alla sua stagione o quasi: rottura del legamento crociato del ginocchio e sei mesi di stop. Nella primavera del 2007 il calciatore scuola Botafogo torna in campo, ma il suo recupero non basta per convincere la dirigenza del Real Madrid a confermarlo.
E' l'estate dell'infornata di olandesi - Robben, Sneijder e Drenthe - un'estate in cui Ramón Calderón cambia tanto e decide di sacrificare Cicinho, che passa alla Roma per undici milioni di euro.


L'esterno verdeoro riparte dall'Italia e - proprio come a Madrid - dopo qualche mese deve fare i conti con un altro infortunio al ginocchio che interrompe la sua carriera. Almeno ad alti livelli. Cicinho, una volta tornato a disposizione, non fa più parte dei piani della Roma ed è lo stesso giocatore - in una intervista rilasciata subito dopo il suo addio - a spiegare come ha vissuto la sua avventura nella Roma: "Andavo a Trigoria, mi allenavo ma sapevo che la domenica non avrei giocato. E allora quando arrivavo a casa bevevo molto e fumavo. A casa avevo casse di birra e altri tipi di alcol, bevevo da solo o insieme a falsi amici. Mi piaceva andare in discoteca, bevevo e non riuscivo a fermarmi. Non ho preso la droga solo perché sapevo che c'erano i controlli anti-doping, altrimenti l'avrei fatto".