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Russia -9, i "nonni". Marquez record. El-Hadary, prima volta a 45 anni

Russia -9, i "nonni". Marquez record. El-Hadary, prima volta a 45 anni
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 5 giugno 2018, 12:302018
di Gaetano Mocciaro

Per i millennials l'appuntamento è a Qatar 2022, Russia 2018 è ancora ad appannaggio dei più grandi e di qualche vecchietto. Sono 4 i giocatori nati negli anni'70 che parteciperanno alla rassegna iridata, fra i quali un sorprendente esordiente, peraltro il più grande dei 735 convocati: Essam El-Hadary. Nato nel 1973, il portiere è il "nonno" del torneo. Quando il suo Egitto partecipava all'ultimo Mondiale era il 1990 ed Essam aveva solo 17 anni e ancora non aveva fatto il suo esordio fra i professionisti. Con i Faraoni si è tolto numerose soddisfazioni: esordio nel 1996 e da lì in avanti ben 4 Coppe d'Africa vinte ma con i Mondiali divenuti maledizione. La qualificazione avvenuta lo scorso autunno gli ha permesso di fargli mantenere la promessa fatta al padre in punto di morte, quella di averlo reso orgoglioso giocando un Mondiale. E farlo a 45 anni dà un sapore che non ha eguali.

Gli altri tre nati negli anni '70 hanno già giocato i Mondiali, anche più volte: per il messicano Rafa Marquez sarà addirittura la quinta partecipazione, agguantando il record che appartiene a Gianluigi Buffon, Lothar Matthaus e Antonio Carbajal.

Tim Cahill è alla quarta partecipazione con un'Australia che a ogni quadriennio che passa è sempre meno competitiva, ben distante dalla squadra che mise in difficoltà l'Italia nel 2006 e che oggi rappresenta la mediocrità assoluta del suo movimento calcistico. Al punto da chiedere ancora i suoi servigi. E Tim, per farsi tirare a lucido, è andato a giocare al Millwall per allenarsi a dovere.

Infine Sergey Ignashevich, la convocazione più sorprendente. 38 anni, era uno dei pilastri della Russia che a Euro 2008 stupì il Vecchio Continente. Aveva lasciato la Nazionale ed è stato richiamato a sorpresa per sostituire Ruslan Kambolov, infortunato. E si potrà godere così il Mondiale in casa.