Sulla scia di Tevez, per detronizzare Messi: la notte perfetta di Dybala
Il "marziano", il "nuovo Messi". Il giorno dopo Juventus-Barcellona 3-0, il protagonista è senza dubbio Paulo Dybala, l'uomo in più dei bianconeri. L'overture è la doppietta nel giro di un quarto d'ora: apre le danze e le chiude, i blaugrana sono frastornati. Certo, marcarlo ne avrebbe pure limitato l'incisività, ma il Barça ha lasciato spazi e la Joya se li è presi, anche allontanandosi di qualche metro dalla porta. È l'approdo finale della maturazione che Allegri gli ha imposto: da letale goleador a fenomeno tout court. Capace di ispirare e di concretizzare. Il paragone con Messi, in fin dei conti, è ancora prematuro, il palmares di Paulo Dybala da Laguna Larga è ancora troppo povero. Però lo stesso astro del Barcellona lo ha indicato come suo più credibile erede.
La Juve, nel frattempo, se lo gode. La rivincita di due anni fa è ancora tutta da scrivere, ma la differenza tra la finale di Berlino del 2015 e la sfida di Torino di ieri è anche lì. Nella qualità dei giocatori d'attacco, nella consapevolezza di avere più uomini in grado di fare la differenza. Nel 2015 c'era una Juve compatta ma acerba, il trascinatore era Tevez e non era neanche poco. Contro il Borussia Dortmund, la gran parte del merito del passaggio del turno era di Carlitos, poi decisivo anche contro il Real. Ma l'Apache era forse l'unico fenomeno di quell'attacco, Dybala invece è in buona compagnia.