Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Thohir: "Inter? Non ho mai illuso nessuno. Ora tocca a Suning"

Thohir: "Inter? Non ho mai illuso nessuno. Ora tocca a Suning"TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco Fontana
domenica 19 agosto 2018, 15:032018
di Giacomo Iacobellis

"Mi aspetta un'altra notte in bianco, c'è il debutto della mia Inter contro il Sassuolo... Sono ancora presidente della società e ho ancora il 31% delle azioni. Soprattutto resto un tifoso appassionato". Erick Thohir, intervistato da LaPresse, parla così a poche ore dall'esordio in campionato dei nerazzurri. "Chi viene nel mio ufficio vede appese solo magliette dell'Inter, a cominciare da quella di Bergomi e di Zanetti - prosegue Thohir -. Oltre a quelle dei Philadelphia, la mia squadra in NBA. Però il business è il business. E io, quando ho comprato la società da Moratti, non ho mai illuso nessuno, non ho mai promesso lo Scudetto subito. A un certo punto mi sono dovuto proteggere".

Si spieghi.
"Quando sono arrivato mi sono posto cinque obiettivi. Il primo: costruire infrastrutture all'altezza della situazione, dal centro di allenamento allo stadio di San Siro. Il secondo: riorganizzare il management, infatti ho assunto Bolingbroke dal Manchester United e Antonello dalla Puma. Il terzo: allestire poco alla volta una squadra forte, per poi arrivare all'acquisto delle stelle. Il quarto: rispettare il financial fair play, cioè non poco. Il quinto: andare in Europa League e, nel giro di cinque anni, rientrare in Champions League".

Qualcosa è andato storto, pare. Che cosa è successo?
"Lo stadio non è stato possibile costruirlo, avrebbe generato business, sarebbe aumentato il giro di affari, il fatturato che consente di rimanere al passo con i grandi club di Europa. Prenda come esempio la Juventus, che si è potuta permettere Cristiano Ronaldo... Comunque, mi sembra che Suning abbia lo stesso obiettivo. Lo stadio, intendo...".

Perché ha venduto?
"Perché c'è stato chi si è offerto per diventare partner di maggioranza, con grandi obiettivi. Ho pensato: va bene... Ripeto: io mi sono solo protetto. Ho mantenuto la carica, il posto allo stadio, il 31% delle azioni, mi scrivo con i miei amici italiani e interisti. Ora tocca a Suning"

Le rimproverano di essere stato poco a Milano, di avere trascurato la società.
"Io non ho mai promesso che avrei passato settimane, mesi a Milano. Sono un uomo di affari e i miei interessi sono qui, in Indonesia. A Milano sono andato alcune volte, come a Londra... Avevo creato un management di assoluta affidabilità proprio per questo, per non dover essere tutti i giorni in Italia. Management di cui mi fidavo ciecamente".

Al tifoso Thohir viene spontanea una domanda: contento del mercato?
"Sono curioso di vedere in campo i nuovi acquisti ma onestamente nelle ultime settimane mi sono occupato solo degli Asian Games".