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TMW - Abbiati: "Gigio scelga da solo, senza farsi influenzare da Raiola"

TMW - Abbiati: "Gigio scelga da solo, senza farsi influenzare da Raiola"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 19 giugno 2017, 13:102017
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato, Alessandro Rimi

Il nuovo Club Manager del Milan, Christian Abbiati, ha parlato quest'oggi da Casa Milan per far chiarezza sul suo ruolo all'interno del gruppo rossonero e non solo. Inevitabile partire dal caso Donnarumma.

SU DONNARUMMA - "Il Milan non chiuderà mai le porte a Donnarumma. Un giocatore deve essere in grado di decidere da solo, senza l'influenza del procuratore. Io non sono mai stato influenzato e ho sempre fatto le mie scelte da solo. Il ruolo del portiere deve avere molta più concentrazione rispetto agli altri. Ieri Gigio ha dato l'impressione di aver accantonato velocemente la questione del rinnovo".

SUL MILAN - "Il progetto Milan è grandioso e fatto di investimenti ingenti oltre che di prospettive molto importanti. A proposito di portieri ho visto crescere Plizzari. È migliorato molto e possiede margini grandi quanto Donnarumma".

SUL RITORNO E SUL PROGETTO - "Gattuso ha influito sul mio ritorno al Milan, ma è chiaro che questa chiamata era difficile da rifiutare. Tutto il mondo rossonero mi è mancato molto. La rosa, già adesso, è di livello, con giovani interessanti e altri di esperienza. Vincere subito è complicato, ma bisogna avere pazienza.

SUL PESO DELLA MAGLIA - "Quando sono arrivato al Milan ho avuto la fortuna di incontrare le grandi bandiere. Oggi può essere differente riconoscere la grandezza di questa maglia. Basta però entrare nel Museo per respirare la storia dei colori rossoneri. La crescita di una squadra dipende dalla professionalità dei calciatori che la compongono. Chi non gioca deve comunque allenarsi bene, anzi meglio di chi parte dall'inizio.

SULL'ESTINZIONE DELLE BANDIERE - "Secondo me le bandiere possono ancora esistere. Importante che il calciatore, mai come oggi, sia prima di tutto uomo e solo dopo professionista".

SULLA CINA - "In Cina abbiamo tantissimi sostenitori. Il mercato cambia e di conseguenza anche il calcio e le squadre stesse. Mi sarebbe molto piaciuto fare un'esperienza in Cina, dove è però vietato l'acquisto di portieri stranieri".

SUL PASSATO - "La mia stagione migliore al Milan è stata la prima, quella 1998/99".