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TMW - Infantino: "Italia deve essere un esempio. Gravina abbia leadership"

TMW - Infantino: "Italia deve essere un esempio. Gravina abbia leadership"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
lunedì 22 ottobre 2018, 17:042018
di Simone Bernabei
fonte Dall'inviato Dario Marchetti

Il presidente della FIFA Gianni Infantino ha parlato a margine dell'elezione di Gabriele Gravina come nuovo presidente della FIGC: "Per fare bene le cose serve che queste vengano da dentro il movimento. 4 anni e mezzo di commissariamento in 20 anni è un'assurdità, secondo me. Il calcio italiano non lo merita per la passione e per ciò che genera nella gente. Serve una federazione forte. Cosa deve fare Gravina? Prima di tutto lavorare. Gravina mi sembra che abbia ampio consenso, ora però non deve sedersi. Quando vengo in Italia mi dicono che c'è tanto da fare. Bene, allora iniziamo a fare. Si parla di stadi, ma chi li vuol fare li fa. Lo stesso per quanto riguarda la giustizia sportiva. Lo stesso sul calcio giovanile e su quello femminile. Dovranno lavorare con impegno e passione, senza calcoli pseudopolitici ma con l'interesse del calcio al centro. Il mio ritorno in Italia? Emozionante, anche se a Roma fa più freddo che in Svizzera. Il nome di Gravina? Io l'avevo detto dall'inizio, il commissariamento è una sconfitta, in generale. Il calcio in italia è importante, è un peccato che non si sia riusciti a trovare un presidente in così tanto tempo. Ora deve passare dal dire al fare, coinvolgendo tutti ma prendendosi le responsabilità delle decisioni. L'Italia deve essere un esempio per il calcio mondiale, per questo è auspicabile che inizi presto questa nuova sfida.

Mancanza di autonomia dalla politica? Non credo, a livello di impressione non mi sembra che la politica si mischi al calcio. Ovviamente è importante avere buoni rapporti col governo, soprattutto per infrastrutture e sicurezza. Ma le questioni sportive devono essere di competenza della FIGC. I casi Entella e Viterbese? Non è tollerabile. Mi sembra una cosa assurda, non so come si è arrivati a questa situazione. La UEFA aveva escluso diverse società in passato, ma all'inizio di una competizione equa serve sapere quali sono le squadre in lotta. Le riforme? Ora c'è da lavorare, io cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno .E' un bene che il calcio si sia ricompattato. E' naturale che ci saranno dei dissensi, ci sono troppi interessi diversi e ognuno proverà a difendere i propri. Lì sarà importante la presenza e la leadership della presidenza. Pochi i 2 anni di mandato? Intanto iniziamo, poi si vedrà dove saremo arrivati. Da dove partirà Gravina? Il partire dall'ampio consenso è una buona base. Poi dovrà ascoltare e lavorare prendendo decisioni importanti al più presto. Il VAR? Quest'anno c'è stato qualche problemino in più, ma faccio i complimenti a Nicchi, Rizzoli e a tutti gli arbitri italiani. Qua spesso ci si autoflagella, ma in Italia è stato fatto qualcosa di importante da questo punto di vista. Il 100% di decisioni corrette non ci sarà mai, ma c'è stato un progresso, gli arbitraggi oggi sono migliori di due anni fa. L'Italia in questo settore può dare lezioni al mondo".