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TMW RADIO - Baiano: "Non esiste un problema Immobile. Se si dà colpa a lui è finito il calcio"

TMW RADIO - Baiano: "Non esiste un problema Immobile. Se si dà colpa a lui è finito il calcio"TUTTO mercato WEB
lunedì 6 settembre 2021, 20:02Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
Francesco Baiano intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'ex attaccante Francesco Baiano è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Si comincia dalla Nazionale e da Immobile: "Non esiste un problema Immobile, è solo il momento. Se si mette sul banco degli imputati è finito il calcio... Normale che non abbia la stessa media con Nazionale e club".

Con la Lazio però è partito bene.
"Lì ha molte più chance di segnare, non possiamo poi limitarci a guardare ai gol. Non ne ho visti di sbagliati. Quando la Nazionale non vince, ma in realtà è successo pure nell'Europeo, la colpa è di Immobile perché è il centravanti. Ma non è che c'è di meglio... Non è dura, è durissima".

Scamacca e Raspadori sono due possibili alternative?
"Sono attaccanti molto forti, che hanno bisogno di fare esperienza nelle loro squadre. Raspadori è giovane e non è titolare del Sassuolo, Scamacca invece era a Genova e anche lì non lo era. Parliamo di gente di prospettiva".

Che ne pensa di Kean?
"Anche lui ottimo prospetto, però al PSG ha fatto 13 gol e nel campionato francese finisci spesso in porta... Se non fai 25 gol, dopo il primo anno ti mandano via".

Sono cambiati i tempi per gli attaccanti?
"Ne abbiamo di bravi. Anche Belotti lo è, nonostante fisicamente e moralmente non sia al 100%. Per Immobile invece parlano i numeri, credo che in Europa ce ne siano tre o quattro di migliori, non di più".

Quanto peserà l'assenza di Ronaldo nella Juventus?
"Uno come lui ti porta in dote almeno 25-30 gol e guardando l'attacco della Juventus forse ci arrivano in tre a 30 gol. Dall'altra parte però era un problema, perché con Ronaldo dovevi costruire una squadra per lui, ma non è più quello di 7-8 anni fa".

Morata è un bomber?
"È un centravanti che ti fa giocare bene. Viene incontro e sa scaricare, ripartire. Alla Juventus però serve uno che faccia trenta gol a campionato... La media dei suoi gol, quando va bene, è al massimo sui quindici. Sarà questa la sfida di Allegri, trovare attraverso il gioco i gol che verranno a mancare senza Ronaldo".

Sarà l'anno di Osimhen a Napoli?
"Penso di sì, ha già dato segnali importanti. Se trova campo aperto è un giocatore straordinario, se migliora sulla tecnica è uno degli attaccanti più forti al mondo, ha tutto per diventarlo. Gli manca quello step, ma se ci lavori lì puoi migliorare. Non sarà mai Higuain o Ibrahimovic, ma per fisicità e corsa diventa immarcabile".

Petagna può dare una mano?
"Sicuramente, ti dà un'alternativa se viene a mancare Osimhen per poter giocare anche con palla più alta. Riesce a reggere l'urto delle difese, anche perché l'80% delle squadre che affrontano il Napoli mettono due pullman davanti alla difesa. Parliamo di due centravanti completamente diversi uno dall'altro, possono giocare anche insieme. Se non segna col Genoa, Petagna era già della Sampdoria...".

Cosa può dare Ribery alla Salernitana?
"Esperienza, in una squadra che ne ha poca di Serie A. Il campionato è impegnativo e difficile, l'esperienza conta".

Può aiutare pure uno come Simy?
"Hanno preso un giocatore che ha grande entusiasmo e lo porterà alla squadra. A dare entusiasmo alle piazze poi sono i risultati, ma per la Salernitana è stato un grande colpo prendere Ribery. Anche per quello che potrà dare in campo".

Può regalare ancora 60 minuti alla Ribery?
"In questo momento no. Sento dire che si è allenato da solo, ma quello posso farlo io... Correre e allenarsi da solo è una cosa, farlo ad alta intensità con i compagni è un'altra cosa".

Tra un mese potrà?
"Sicuro, anche novanta. Dentro Ribery ha il fuoco, non gioca perché ha bisogno di soldi... Vuole l'adrenalina, da sempre. Avrebbe potuto aspettare o tornare in Germania, ma ha accettato questa sfida".

Che sensazioni ha sui primi 180 minuti della Serie A per la Fiorentina?
"Buone. Anche in una sconfitta bisogna saper analizzare: un conto è se giochi in maniera inguardabile... A Roma la Fiorentina ha giocato un'ottima partita. Si vede un'idea di calcio propositiva e non è poco. Il gioco mi piace molto, non hanno paura e in poco tempo Italiano è entrato nella testa dei giocatori. Ora avranno una partita difficile ma sono fiducioso".

Vlahovic ha fatto bene a rimanere a Firenze?
"Prima di arrivare in un grande club devi avere un bagaglio più ampio. Giocare a Firenze lo aiuterà molto. Sbagliare non ti è più permesso nelle grandi squadre: vogliono tutto subito, pretendono. Ancora non era pronto, se dovesse confermarsi anche quest'anno sì".

A cosa può ambire questo Empoli?
"Mi dà fiducia il gioco, ma anche l'allenatore. Una persona di poche parole ma tanti fatti e una squadra che gioca in modo propositivo. Se ti vuoi salvare, devi andare a fare punti su tutti i campi, che si giochi contro l'ultima o contro la prima. Stando nella metà campo, prima o poi la partita la perdi. Anche contro la Lazio avevano fatto un'ottima partita e la vittoria con la Juve, per quanto fortunata, non è stata casuale".

Dove lo rivediamo Sannino?
"In Libia. All'Al-Ittihad, la squadra di Gheddafi. Speriamo vinca il campionato".

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