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TMW RADIO - Borghi: "Dybala è un campione. Milan-Inter derby pesante per i nerazzurri"

TMW RADIO - Borghi: "Dybala è un campione. Milan-Inter derby pesante per i nerazzurri"TUTTO mercato WEB
mercoledì 3 novembre 2021, 19:49Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Stefano Borghi, telecronista Dazn, ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Stefano Borghi, commentatore di punta di DAZN, è intervenuto in diretta durante Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L'intervista inizia dalla Juventus e da Dybala: "Solo l'anno scorso non ha reso, anche perché ha avuto problemi fisici, ma quello prima è stato eletto miglior giocatore del campionato, quello di Cristiano Ronaldo. Per me non c'è dubbio che sia un campione, è uno di quelli che danno movimento e classe. Nelle sconfitte con Verona e Sassuolo l'unica luce, l'unica fiamma di vitalità, era quando gli arrivava la palla. Ha avuto una sfortuna non capitata a nessuno, ovvero di giocare in un club con Cristiano Ronaldo e in nazionale con Messi".

Che voto ad Allegri?
"Non sufficiente per ora perché la classifica in campionato non è quella attesa. Non sono stati fatti passi avanti nello sviluppo del progetto: la sufficienza la puoi dare solamente considerando alle quattro vittorie in Champions League e all'obiettivo centrato con grande anticipo. La Juve può e deve fare meglio, la vittoria di ieri sera può davvero essere il primo punto di costruzione, ancora di più di quelle di fila Chelsea compreso. Quelle erano prove di resistenza, ieri sera si sono imposti come protagonisti. Il tridente Dybala-Morata-Chiesa deve essere indiscutibile o quasi, così come McKennie, Locatelli e Arthur i tre centrocampisti. Serve una struttura continuativa".

Il reparto sotto i riflettori è il centrocampo.
"Che è anche quello più difficile di tutti. Locatelli è un giocatore importante ma non di sistema, non è un metodista. Inseguivano Pjanic, uno di quel tipo... Non c'è ancora un'identità ben definita e aver perso Ronaldo a tre giorni da fine mercato è stato difficile da digerire. La situazione è complicata, anche perché Allegri avrebbe bisogno di allenare questa squadra, un po' come Sarri con la Lazio, devono intervenire ma in questo calcio dei calendari assurdi non è possibile farlo. La Juve deve dare una risposta sulla proposta, sul piglio, deve essere più spavalda e presente".

Milan già pronto per vincere lo Scudetto?
"Sì, sono estremamente consapevoli e continuano a dare dimostrazioni. Hanno un gioco e dei giocatori che sono cresciuti: lasciamo fare la Champions, ma in campionato nei big match ha dichiarato ciò che è ed ha le carte in regola per arrivare in fondo. Il derby con l'Inter è pesante, i nerazzurri non possono sbagliarlo: se perdono, il distacco comincia a farsi davvero troppo".

Che ne pensa del Mourinho di Roma?
"Avevo avuto la sensazione che fosse addolcito, cambiato e invece domenica abbiamo rivisto il vero Mourinho, dopo una serie di episodi che gli hanno dato fastidio. Io vedo un miglioramento lampante della Roma con Mourinho: vero che non vincono gli scontri diretti, ma le sconfitte nei big match dello scorso anno vedevano lo scioglimento dei ghiacci. La partita peggiore è stata proprio col Milan. I sei gol presi in Conference hanno creato subbuglio ma Mourinho sta facendo il suo lavora: alla Roma manca almeno un centrocampista importante e delle alternative per arrivare al livello delle prime tre, eppure sono quarti in classifica".

Pur nelle difficoltà, la cantera del Barcellona continua a sfornare...
"Indubbiamente è il periodo più difficile e modesto degli ultimi decenni, anche se va detto che vengono da un'epoca dorata lunghissima. Questo non è il Barcellona cui siamo abituati e le colpe sono da ascrivere alla dirigenza precedente: ho visto una serie di idiozie inconcepibili, incredibili. Poi è stato perso Messi e la pandemia ha dato il colpo di grazia: Koeman è stato usato come capro espiatorio, ha fatto confusione ma anche un lavoro da rispettare un po' di più. Il Barca oggi è un'altra cosa ma tornerà, perché è un pensiero, una scuola, una filosofia. Tornerà, come fanno sempre l'Ajax, il River, il Santos".

Julian Alvarez è sulla bocca di tutti: da prendere?
"Sì. In Sudamerica di talenti ne vedi tanti, a volte rischi l'infatuazione anche esagerata. Però ce ne sono alcuni che li vedi e dici che è difficile sbagliare: Alvarez è tra questi. Ha fatto un percorso di miglioramento significativo, è un giocatore moderno con prospettive importanti".

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