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TMW RADIO - Cauet: "Con Spalletti un'Inter migliore. Milan-Juve? Dico 2-2"

TMW RADIO - Cauet: "Con Spalletti un'Inter migliore. Milan-Juve? Dico 2-2"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 27 ottobre 2017, 18:322017
di Alessandro Rimi

Benoît Cauet, ex centrocampista di Inter e Torino, è intervenuto a TMW Radio, nel corso della trasmissione 'Due in Fuorigioco'.

Milan-Juventus alle porte: che partita sarà?
“Una bella partita, tra due squadre che sanno giocare ma che, al momento, stanno riscontrando qualche difficoltà. Hanno un passato recente diverso: la Juve ha una struttura solida ma pecca in difesa, magari anche per la partenza di Bonucci. Il Milan invece cerca continuità. Non è facile quando spendi 200 milioni, tutti vogliono subito vincere, ma nel calcio serve tempo per arrivare a fare qualcosa di importante. Quella di domani sarà una gara di grandissima pressione: il mio pronostico è 2-2”.

Come si spiega questo enorme sbilanciamento in classifica?
“Credo che negli ultimi anni siano poche le squadre davvero cresciute. Napoli e Lazio lavorano da tre anni, più o meno sempre con gli stessi. L’Inter sta evolvendo, la Juve e la Roma ci sono sempre. Il distaccamento è figlio di una mancanza di programmazione per il futuro da parte dei medio-piccoli club. Per non parlare delle neopromosse che, in passato, mostravano molte più capacità di lottare”.

Si parla spesso di problema vivai: quale club sta operando meglio?
“In realtà il talento italiano c’è, ma spesso si tengono gli occhi chiusi. Si guarda solo al risultato, mancano educazione e programmazione. Va ritrovata questa base di elementi idonei ai settori giovanili. La cultura italiana è importante, le motivazioni ci sono, bisogna però dare qualcosa in più anche con investimenti e strutture per poter raggiungere maggiore qualità in futuro. All’Inter, in questo senso, si lavora da vent’anni grazie a un gran lavoro dei dirigenti. È una questione di filosofia che Roma e Lazio stanno adottando. Dal Milan ultimamente qualcuno è uscito, ma dopo una vita”.

Nagatomo sembra un altro: perché?
“Yuto è un nazionale, non uno qualunque. Finalmente, quest’anno, sta producendo ottime prestazioni. La società e i dirigenti nerazzurri sono bravi a coinvolgere tutti. La squadra segue Spalletti per provare a vincere con la giusta mentalità. Ha aumentato la capacità tecnica oltre che fisica”.

Lei è pronto per allenare una prima squadra?
“Per sette anni ho guidato le giovanili nerazzurre. Se dovesse arrivare un’opportunità la valuterò. Non ho ancora fatto questo passo ma può certamente succedere”.

Montella più sereno dopo la vittoria di Verona?
“La sua carriera parla per lui. Da allenatore ha portato le sue squadre a fare bene. Adesso è in una grandissima società che punta a tornare al massimo. Il Milan ha grande storia e questo conta tanto, ma dopo una campagna acquisti simile va capito che serve tempo. Bisogna costruire un’anima prima che un gioco. Le partite sono tutte difficili, ma Vincenzo ha tutte le carte per fare cose positive. È normale riscontrare qualche difficoltà iniziale. Le milanesi tornino in fretta al top in Europa”.

La Ligue 1 sembra profondamente cambiata…
“Il sistema francese funziona a livello di settori giovanili, forma giocatori molto forti che a diciassette anni piombano già nella massima serie. A ventuno poi i migliori partono. Ecco perché questo campionato fatica a crescere. Un Napoli, che ultimamente mantiene sempre i suoi migliori elementi, in Ligue 1 manca. In Nazionale si ritrovano calciatori che giocano tutti all’estero. Se ci mettiamo pure il PSG che spende centinaia di milioni sul mercato, ovvio che poi si crea ancora più distacco”.

Neymar gode di privilegi che fanno storcere il naso?
“Credo che dovrà affrontare situazioni un po’ difficili da gestire, ma se vai a vedere sono tutti top player. Questo non può che aiutare il gruppo”.