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TMW RADIO - Pellissier: "Mollano in tanti, ma io no. Derby? Fantastico"

TMW RADIO - Pellissier: "Mollano in tanti, ma io no. Derby? Fantastico"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 24 ottobre 2017, 06:552017
di Alessandro Rimi

Sergio Pellissier, attaccante e capitano del ChievoVerona, è intervenuto a TMW Radio, nel corso del programma ‘Due in Fuorigioco’.

Ha deciso il derby di Verona: si è fatto un bel regalo...
“Non me l’aspettavo. È stato un momento molto particolare, fantastico, che mi mancava. Ho contribuito a ottenere questa vittoria importante”.

Segnare in un derby regala emozioni più forti?
“Far gol in queste partite è importante perché sono sempre sentitissime. Si fa finta di niente paragonandola a una gara come le altre, ma non è la verità. Anche se al Chievo polemizzano in pochi e ti lasciano molto tranquillo, il derby si sente tanto. A Verona la prima squadra è sempre stata l’Hellas e, per questo motivo, il tifoso del Chievo deve lottare ogni giorno con tanta gente che sostiene un’altra maglia. Attende questi due confronti per tutto l’anno e, quando arriva un risultato come questo, lo vedi gioire. Come ho fatto io”.

Da chi il primo sms post-partita?
“Ne ho ricevuti talmente tanti che non sono ancora riuscito a rispondere a tutti. Credo che il più bello sia stato quello di mia moglie. Anche perché è arrivato prima di segnare. Era un po’ arrabbiata in quanto ci teneva che giocassi a tutti i costi. Mi ha scritto per due volte: fai gol”.

Quindici anni con la stessa maglia e tanti traguardi raggiunti. È un caso?
“No perché, purtroppo, madre natura non mi ha dato le doti di Messi e Ronaldo. Ho dovuto faticare e lottare per competere anche con tanti giocatori più forti di me. Molti a un certo punto hanno mollato, mentre io per fortuna ho un orgoglio e un carattere forte. Cerco sempre di ottenere risultati: più mi attaccano e più lavoro per migliorare. Questo mi ha aiutato tantissimo”.

Il Chievo era una favola, oggi è una realtà: cos’ha di speciale questa società?
“La tranquillità di poter fare il nostro mestiere al meglio, in piena coscienza che l’obiettivo resta sempre la salvezza, lavorando tutti dalla stessa parte. Indubbiamente il nostro perno è il presidente: il primo vero tifoso del Chievo. Ama talmente tanto questa società da mettere i guadagni in secondo piano, privilegiando invece l’andamento della squadra. È un aspetto che cerchiamo sempre di far capire a tutti i giovani che arrivano da noi”.

Ogni anno è come se fosse il primo?
“Assolutamente sì. Ho sempre dato l’anima e, ogni anno, mi sono dovuto conquistare il mio posto da titolare. È chiaro che quando arrivano calciatori nuovi, il tecnico sia tentato di provare qualcosa di diverso. Quindi tutte le volte si riparte da capo, cercando di sfruttare al meglio le occasioni che ti vengono date, dimostrando di essere sempre valido a suon di gol. Il che è anche una fortuna perché regala entusiasmo, allunga la giovinezza e ti spinge ad imparare sempre qualcosa di nuovo. Adesso, con l’esperienza, riesco magari a gestire momenti diversi dal solito”.

Sente ancora il peso della fascia al braccio?
“Quando diventi capitano è normale sentire molte più responsabilità. Il presidente, i dirigenti e lo stesso tifoso vengono prima a cercare te per sapere cosa succede e come sta andando la squadra. Però ti dà anche più stimoli, quasi ti costringe a dare l’esempio sul campo a quei giovani che arrivano dopo e devono crescere. Lo preferisco piuttosto che insultare tutti da fuori (ride, ndr). Quando non giochi è dura”.

Bonucci squalificato per due turni. Meglio affrontare il Milan senza di lui?
“È un giocatore molto valido. Se non c’è, meglio. Credo però che il Milan, per diversi motivi, sia molto concentrato per fare bene. Verranno sicuramente a Verona per vincere. Non sarà una partita semplice”.

Sarà titolare?
“Non lo so. Il mister in questo senso non ci dice mai nulla”.

Tante le voci di mercato su Inglese. Senza di lui il Chievo come cambierebbe?
“Roberto ha fatto e sta facendo molto bene. Quando hai un giocatore che lavora per la squadra, lotta, fa gol ed è anche un ragazzo straordinario, perderlo indubbiamente cambierebbe le cose. Detto questo la forza del Chievo è quella di essere un grande gruppo. Sono tutti pronti per giocare e sostituirlo qualora scegliesse di andare via. Sarebbe comunque un dispiacere vederlo partire”.