Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

TMW RADIO - Ruben Sosa: "La Juve vince ma apprezzo Napoli e Samp"

TMW RADIO - Ruben Sosa: "La Juve vince ma apprezzo Napoli e Samp"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
venerdì 29 settembre 2017, 19:112017
di Marco Conterio

Intervenuto a TMW Radio, nel corso della trasmissione Due in Fuorigioco, l’ex calciatore di Lazio e Inter Rubén Sosa.

Quale squadra al momento esprime il miglior gioco?
“La Juventus vince da tanti anni ma il Napoli e la Sampdoria, per ciò che fanno vedere in campo, sono le formazioni che apprezzo. Ovviamente tengo sempre d’occhio Lazio e Inter perché è lì che sono stato. I nerazzurri, dopo tanto tempo senza vittorie, devono mettere su una squadra in grado di competere per i titoli. Il suo blasone lo richiede. Direi comunque che questa squadra è già fortissima, tra le migliori d’Italia. La Lazio invece, nel complesso, deve cercare di fare qualcosa in più”.

Di recente ha fatto rumore lo scontro Cavani-Neymar: da che parte si è schierato?
“È difficile. Edinson è a Parigi da quattro anni e merita di continuare a calciare i rigori come ha sempre fatto. Da ex calciatore è stata davvero una brutta situazione da osservare. Credo che l’abbraccio andato in scena durante la gara di Champions sia finto. Costruito per la televisione. A me in passato non è mai successo: se un compagno fosse venuto a chiedermi il pallone perché sicuro di voler calciare, non ci avrei pensato due volte a darglielo. Oggi le cifre sui bonus sono talmente elevate da non riuscire a mantenere gli equilibri tra due campioni”.

C’è un calciatore in Europa che le piace in modo particolare?
“Io ho giocato con grandissimi campioni. In Italia non riesco ancora a trovare un fuoriclasse come ad esempio Roberto Baggio. Ce ne sono tanti di bravi ma a quel livello ancora non ne vedo”.

Un commento sui tre connazionali Torreira, Hernandez e Lores Varela…
“Lucas è molto tecnico, Abel ha messo la testa a posto, Ignacio ha grande talento. I calciatori uruguaiani giocano un calcio molto diverso da quello che si è abituati a vedere in Europa. Questo perché la maggior parte di loro cresce giocando per strada, senza frequentare scuole calcio. Una volta passati nel Vecchio Continente, modificano radicalmente le loro caratteristiche tecniche, allenandosi come non facevano prima. Prima era invece solo calciare il pallone per far gol, divertendosi a stare tutti insieme per qualche ora. Io stesso ho iniziato a giocare all’età di cinque anni e dieci anni dopo ero un professionista. C’è una differenza importante in questo senso con l’Europa: da noi, se a quindici anni sei bravo, ti lanciano già sui campi della massima serie”.

Quindi in Uruguay il calcio è prima di tutto divertimento?
“Sì. Gestisco una scuola calcio che vede spesso approdare bambini di quattro anni. Basta dargli un pallone e sono felici. La nostra nazionale, se guardiamo alla strapotenza di Brasile, Argentina e Colombia, spesso fa miracoli. Ci manca un punto per andare al Mondiale e questo vuol dire tantissimo”.