Tonali e la prima in azzurro. L'erede di Pirlo che fa felice Cellino
Quando un grande campione, di qualsiasi sport si tratti, imbocca il viale del tramonto, la prassi più banale intrapresa da tifosi e addetti ai lavori è quella della ricerca di un erede. A questa "tradizione" non si è potuto sottrarre nessuno. Il calcio italiano e non solo, infatti, è pieno di "nuovi Buffon", "nuovi Baggio", "nuovi Maldini" e cosi via. Tanti giovani talenti a causa di paragoni così pensanti da reggere hanno visto tramontare sul nascere le proprie chance di grandezza. Alcuni però si riusciti a smarcarsi da ombre così incombenti e ha disegnare una propria strada verso la gloria.
Uno dei giovani che sembrano più attrezzati a trovare il proprio posto nel mondo sembra essere Sandro Tonali. Millennial nato a Lodi ed esploso nelle ultime due stagioni a Brescia, il numero 4 della formazione di Eugenio Corini per molti è l'erede di Andrea Pirlo. Un fardello pesante da portare sulle spalle, ma il ragazzo che nel febbraio di due anni fa neanche sedicenne fece il suo esordio in Under19 con il lavoro e un profilo basso, pressoché introvabile nel calcio moderno ha sempre preferito far parlare il campo. Giocate di autorità e qualità da vendere lo hanno portato, nonostante la partecipazione al campionato di Serie B del Brescia, fino alla Nazionale maggiore. Fino alla maglia azzurra più importante. Roberto Mancini ha deciso di testarlo, toccare con mano la qualità di quello che è uno dei talenti più corteggiati in chiave mercato del calcio italiano. Con Massimo Cellino che già si frega le mani in vista di giugno.