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Tra il tecnico top e gli acquisti un'altra missione: liquidare i nomi non da Inter

Tra il tecnico top e gli acquisti un'altra missione: liquidare i nomi non da Inter
lunedì 1 maggio 2017, 09:002017
di Francesco Fontana
fonte Milano - Dall'inviato allo stadio 'Giuseppe Meazza'

Negli ultimi mesi la questione relativa al nuovo allenatore ha rappresentato la priorità per l'Inter, con la dirigenza tuttora impegnata nella convinta, convintissima, opera di corteggiamento non ancora conclusa nei confronti di Antonio Conte. Tecnico del Chelsea che anche ieri - nel corso del post-match contro l'Everton - ha preferito non sbilanciarsi su una permanenza a Londra che, allo stato attuale, non può essere considerata certa (sullo sfondo resta sempre Diego Pablo Simeone). Fino a quando ci sarà la possibilità, Suning Group non mollerà di un centimetro per il coach dei Blues.

Oltre a questa grande missione, la proprietà cinese - ovviamente coadiuvata dal ds Piero Ausilio e dal futuro team manager Gabriele Oriali - dovrà necessariamente selezionare gli elementi da confermare della rosa attuale. Perché, inutile nasconderlo, una parte consistente della stessa non può essere considerata all'altezza di un club che punta a diventare la vera anti-Juventus nel minor tempo possibile. Magari già dal prossimo anno.

E per rimanere alla strettissima attualità, con la sconfitta contro il Napoli che spiega proprio questo, il riferimento non può che andare a Yuto Nagatomo, terzino certamente generoso e attaccato alla maglia (per intenderci, nel gennaio 2016 declinata l'offerta del Manchester United), ma che rappresenta quello status di calciatore che, per il salto, la dirigenza dovrebbe tagliare.

Nella maggior parte delle occasioni una campagna acquisti azzeccata fa ovviamente la differenza, ma spesso e volentieri mercato vuol dire anche cedere: cedere intelligentemente dal punto di vista economico e nel modo giusto tecnicamente parlando, liquidando quei profili che non sono e mai saranno decisivi per tornare al top. E in questo senso il classe '86 di Saijō è solo uno degli esempi che possono essere proposti.

Altri nomi? Marco Andreolli, Davide Santon, probabilmente Cristian Ansaldi (bocciata la sua prima stagione in nerazzurro) e Geoffrey Kondogbia, senza dimenticare Jonathan Biabiany, Eder e Gabriel Barbosa. Individualità che, seppur per motivi diversi, potrebbero (dovrebbero) lasciare a Milano nel corso dell'estate.

E da qui partirà il lavoro di Suning: sostituire gli elementi sopraccitati con altri di più alto livello. Detta così sembra semplice, fin troppo, ma questo deve essere il secondo necessario passaggio per alzare l''asticella' di tutto: potenziale e di conseguenza obiettivi per il 2017-2018. Il primo porta invece al tecnico, come detto in apertura. Perché con un top manager in panchina si avrebbe la prima, grande certezza. L'Inter lo sa bene. E il pressing per Conte prosegue...