Tu si que Valero

Ha la valigia in una mano, Borja Valero Iglesias. Nell'altra, un biglietto sola andata che gli è stato consegnato dalla Fiorentina, destinazione Milano. Firenze insorge a tarda notte, perché si sta per ammainare una bandiera che una città romantica come quella toscana sperava sventolasse fino all'ultima brezza di carriera. Un addio pronto a consumarsi oggi con Corvino che cercherà di definire il trasferimento a Milano col collega interista Ausilio. Spalletti, che già voleva Valero a Roma, che solo per quel preliminare Champions fallito non l'ha abbracciato in giallorosso, sorride. Lo spagnolo lo farà, se tutto andrà come la storia di mercato prevede.

Intanto, però, una lacrima di delusione e di rabbia solca il suo viso. Voleva chiudere la carriera da bandiera, viola, lui che ha Firenze tatuata sulla pelle. L'ingaggio oneroso è stata la principale motivazione della decisione fiorentina, in un'estate di rivoluzione e cambiamento. Oggi può essere il giorno buono, a meno che non arrivi un clamoroso ribaltone da parte del giocatore. La bandiera è pronta ad ammainarsi. Con Firenze che non pare gradire l'addio del suo amato Sindaco.