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Un trequartista per Spalletti: a gennaio l'Inter ha la stessa necessità di giugno

Un trequartista per Spalletti: a gennaio l'Inter ha la stessa necessità di giugnoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 24 gennaio 2018, 08:452018
di Ivan Cardia

Ti aspetti una cena da mille euro, ti ritrovi con la pizza. Ottima, però ti eri preparato a qualcosa di diverso. È la scoperta che, a un certo punto della scorsa estate, ha fatto la coppia Walter Sabatini e Luciano Spalletti, volata dalla Roma all’Inter (o Suning, che sembra uguale, ma non lo è). A giugno si parlava di profili alla Nainggolan o alla Vidal, ora è caccia aperta a un trequartista. Col più classico dei pagherò in mano, perché è l’Europa del fair play finanziario che ce lo chiede.

A sette giorni dalla chiusura del mercato invernale, l’Inter, che fin qui un po' si è mossa e anche bene, ha però la stessa necessità che aveva all’apertura di quello estivo. Un trequartista per Spalletti. A questo punto, purché sia uno. Il tecnico di Certaldo ha provato a rimescolare le carte, ma quando hai la doppia coppia non puoi inventarti una scala reale. Joao Mario, numeri alla mano, è stato un investimento fallimentare, che ancora grava sul futuro nerazzurro. Marcelo Brozovic ha i colpi del campione, ma li esprime a giorni alterni, se tutto va bene. Borja Valero ha retto il moccolo finché ha potuto, ma se in carriera ha sempre giocato venti metri più indietro ci sarà pure un motivo.

La cessione del portoghese, se davvero accetterà la corte del West Ham (sarebbe logico, nell’anno del mondiale), non cambierebbe di molto la possibilità di apertura dei cordoni, ma un po’ di respiro lo darebbe. I contatti degli ultimi giorni, però, portano a un nulla di fatto. Il PSG, a meno che non cambi idea all’ultimo secondo, non considera il prestito di Javier Pastore. È una soluzione che non ha mai solleticato Al-Khelaifi, e che per ora è anche inutile discutere. Nel’era del fair play finanziario e dell’austerity made in UEFA, chiude le porte anche il Siviglia per Joaquin Correa: il prestito senza certezze sul futuro, per giocatori che sono pur sempre un patrimonio del club di appartenenza, stuzzica poco i grandi club europei. Peccato sia l’unica cosa che l’Inter si possa permettere. Resta, ma non si sa quanto credibile, l’idea Ramires: una situazione quasi incomprensibile, la testimonianza che l’Inter, nel piano di Suning, occupa al momento un posto secondario. Un gioco delle parti che, i protagonisti ne fanno mistero fino a un certo punto, ha scombussolato progetti e programmazione. Con buona pace di Spalletti, che a un certo punto aveva portato una squadra con evidenti lacune a lottare per il primo posto. E aspetta un trequartista: non uno qualsiasi, possibilmente bravo, purché arrivi.