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Una generazione d'oro arrivata alla maturità

Una generazione d'oro arrivata alla maturitàTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 18 giugno 2018, 19:152018
di Andrea Losapio

Due anni fa, in Brasile, in molti pronosticavano il Belgio come una delle possibili sorprese. D'altro canto aveva un girone ai limiti del ridicolo, con Russia, Algeria e Corea del Sud, era quasi impossibile pensare che una squadra con astri nascenti come Hazard, Lukaku, de Bruyne, Mertens e Kompany, potessero fermarsi anche solo per un attimo. Il primo posto nel girone aveva poi concesso gli Stati Uniti agli ottavi, osso più duro di quanto poteva sembrare a una prima occhiata, tanto che alla fine servirono i supplementari. Al primo esame davvero tosto, l'Argentina, il Belgio non riuscì a passare il turno, arenandosi sul gol di Higuain.

A Euro2016 Marc Wilmots partiva da favorito, ma ci ha pensato Lione - con l'Italia, 2-0 alla prima partita - e poi Gareth Bale, con il suo Galles, a fare venire il mal di testa ai Diavoli Rossi, che avevano la strada spianata fino alla finale, dovendo incontrare solo il Portogallo (poi vincitore) in confronto all'altra parte del tabellone con Germania, Italia, Spagna, Inghilterra e Francia.

Ora, però, non c'è più tempo per le scuse. Perché i giovani di belle speranze hanno tutti tra i 25 e i 27 anni, giocano nelle migliori squadre del pianeta, non c'è un punto debole nemmeno a cercarlo. Forse l'eccessiva lentezza dei difensori che, senza Kompany, rischiano di perdere un po' la tramontana. Ma per il resto il Belgio si candida a essere una delle migliori squadre di questo Mondiale. E, perché no, sognare la Coppa.