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Uruguay, l'orgoglio del Maestro Tabarez

Uruguay, l'orgoglio del Maestro TabarezTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 5 luglio 2018, 12:002018
di Marco Conterio

Oscar Washington Tabarez, che è uomo di virtù e valori, non ammette la compassione. Affronta la dura battaglia contro la sindrome di Guillan-Barrè seduto, in piedi sulla stampella. Con una faticosa corsa di gioia, che è una maratona d'entusiasmo, un Everest del cuore che si riempie d'orgoglio. Sì, la vita non è stata leggera con lui. Il suo sistema immunitario funziona al contrario ma la testa e lo spirito no. Quelli vanno dritti all'obiettivo e il suo Uruguay, l'Uruguay, in fondo, sono come lui. Neanche tre milioni e mezzo di anime che hanno saputo fondere il meglio del genio sudamericano con l'ordine e la disciplina europea. Una garra ragionata, che ha permesso al primo football di dipingersi di Celeste e a una Nazione piccola, con meno abitanti della Moldavia, di essere una costante nella storia del calcio Mondiale.

Adesso rischia di dover fare a meno di Edinson Cavani, che è Matador celebre oggi come un tempo Ortega e Garcia nelle arene spagnole. Affronterà la Francia di Kylian Mbappé, che del calcio moderno incarna le migliori virtù, tecniche, fisiche e tattiche. La carta racconta che i transalpini sono favoriti, perché più completi in ogni reparto. Però dall'altra parte c'è l'Uruguay. Che trova sempre la sua stampella, per rialzarsi. Anche quando la vita o l'avversario lo colpiscono. Una Nazione unica, una Nazionale unica. Con un Maestro in panchina come simbolo e icona.