Verratti, l'ombra di se stesso
Un primo tempo di sofferenza quello dell'Italia alla Friends Arena, con gli azzurri impegnati più a consolidare il possesso palla che non affondare verso la porta avversaria. C'è però un'impressione, significativa, a Stoccolma. Quello che per molti è uno dei centrocampisti migliori d'Europa per geometrie e intelligenza tattica, in nazionale continua a concedere cartellini gialli e falli non da status di stella quale gode per le sue grandi prestazioni.
Verratti è, non da oggi, l'ombra di se stesso in nazionale. Una squadra che non lo vede come leader perché non riesce a prendersi le chiavi della mediana, intrappolato quasi nel proprio guscio, oltre a stoppare l'azione ogni qual volta il pallone lo sorpassa. Servirebbe un'iniezione di fiducia, perché la sensazione non è tanto di quella di un calciatore involuto, bensì solo inespresso a livelli che lui può, comodamente, ricoprire.