Cascione: "Tante mazzate subite dal e a Cesena"
Dice per adesso addio al professionismo il Cesena, dopo il fallimento del club, che ripartirà dalla Serie D. Ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, per un excursus su passato, presente e futuro, è intervenuto Emmanuel Cascione.
Oltre al danno la beffa: c'è stata anche la penalizzazione per il Cesena. Era necessaria?
"Se ci sono regole e norme, queste vanno rispettate, chi le infrange va punito, anche se nella nostra situazione è una mazzata in più a tutte quelle che abbiamo già preso. Nonostante ci fossimo salvati sul campo".
Ma vi aspettavate l'epilogo che è stato?
"Onestamente no, ci avevano promesso che a salvezza ottenuta sarebbero stati risolti tutti i problemi e l'iscrizione sarebbe stata tranquillamente garantita, ma così poi non è stato. E credo che chi conosceva i conti sapeva quale fosse la reale situazione. Però ormai è passato, voglio guardare avanti".
Potrebbe ancora chiamarsi Cesena il tuo futuro?
"Io mi sono messo a disposizione della nuova società, credo che a loro il messaggio sia arrivato, devono adesso decidere se ci sono i presupposti per un nuovo accordo. La mia intenzione comunque c'è".
Il calcio italiano è però in evidente crisi: perché?
"Come ho detto prima, se ci sono delle norme vanno rispettate, e di certo è stato clamoroso vedere ben tre squadre di Serie B escluse da un campionato. Servono più controlli, anche per rispetto dei dipendenti che con quei soldi ci mandano avanti le famiglie: un calciatore sopravvive, ma i dipendenti non sempre riescono. E anche a livello etico io non ho mai sentito, e sono stato in Inghilterra, che altrove succedono queste cose, qua invece squadre che falliscono o non pagano è routine".
Ha senso far partire i campionati?
"Partire prima o dopo non cambia, il problema è alla base, qualcosa va rivisto per forza. Le squadre non devono fallire, ma mi auguro che se i campionati hanno il via sia tutto regolare".