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esclusiva

Lupo: “Palermo nel cuore, mio esonero illogico”

ESCLUSIVA TMW - Lupo: “Palermo nel cuore, mio esonero illogico”TUTTO mercato WEB
mercoledì 28 febbraio 2018, 10:552018
di Alessio Alaimo

Terzo in classifica, a tre punti dalla promozione. Questi i risultati con cui Fabio Lupo viene esonerato da direttore sportivo del Palermo. “Essere esonerati dopo una vittoria in casa per 4-1 e con una classifica che dice che siamo a tre punti dalla promozione credo sia un record”, dice a TuttoMercatoWeb l’ormai ex ds rosanero.

Lunedi ha incontrato Zamparini. Come le ha motivato l’esonero?
“Mi ha parlato di mancanza di empatia e feeling. Ne ho preso atto. Ma da lui ho sempre avvertito stima e rispetto. Del resto, al di là dell’empatia non possono esserci altre ragioni per il mio esonero perché sul piano professionale e umano il lavoro credo sia stato riconosciuto da tutti”.

È stato detto che l’esonero è nato per il lavoro svolto sul mercato.
“Se parliamo di mercato Zamparini sa che ho fatto il massimo da lui consentito. Dal 14 novembre al 22 dicembre gli ho prospettato via email tutto ciò che si poteva fare, poi si è scelto di propendere per alcune scelte aziendaliste. Le esigenze segnalate erano riferite ad un esterno sinistro, una punta e un play. Gli ho presentato diverse opzioni, dai più ai meno onerosi. Tutto il lavoro svolto è stato condiviso”.

Probabilmente la verità è che il suo esonero è stato voluto dai consulenti di Zamparini...
“Fino all’ultimo giorno ho lavorato in autonomia assoluta creando una condivisione sul piano tecnico con l’allenatore e su quello aziendale con il Presidente. Magari questa autonomia ha dato molto fastidio a qualcuno. Ma non c’è stata operazione in entrata e in uscita condizionata da altre persone al di fuori del Presidente”.

La contestazione al campo d’allenamento, l’istanza di fallimento. E la squadra in piena lotta per andare in serie A. Lupo, ma perché è stato esonerato?
“Il mio esonero è ingiusto e ingiustificato, l’ho detto anche al Presidente. Siamo partiti con il primo giorno a Boccadifalco che non potevamo allenarci. Venti giorni fa i tifosi sono venuti a sostenere la squadra. Credo che qualcosa sia cambiata... ma questo non è merito mio, ma di tutti. Le difficoltà sono innegabili, così come i risultati. È un esonero illogico”.

Mi pare di capire che non abbia ancora metabolizzato l’esonero.
“No. E non ci riuscirò mai. Non c’è nessuna ragione. Questo non significa che non abbia fatto degli errori. Ma per il contesto nel quale ho lavorato e la tempistica questo esonero non ha senso. Se non quello di punirmi, magari per l’eccessiva autonomia. Ma sicuramente non per il contenuto del mio operato. Il lavoro di un direttore sportivo non va visto per due partite, ma va valutato a trecentosessanta gradi nella capacità di gestire situazioni extra calcistiche, l’organizzazione dello scouting, la valorizzazione del settore giovanile con il quale la collaborazione è stata proficua. Un lavoro di chi aveva in mente una programmazione a medio lungo termine”.

Un’altra colpa che le è stata attribuita è la cessione di Cionek a gennaio.
“Non volevo perdere Thiago per il suo valore professionale e umano, ma c’era un rinnovo da fare. Ho lavorato al rinnovo; poi il presidente mi ha detto di non voler rinnovare. Poi la crescita dei ragazzi già presenti in rosa e il recupero di Rajkovic ci hanno fatto optare per non intervenire ulteriormente”.

Ieri a lasciare il segno contro l’Ascoli ci ha pensato Coronado.
“Il mio primo acquisto... sono contento anche di quanto fatto dall’intera squadra. Credo che il lavoro svolto sia stato positivo”.

Il messaggio più bello che ha ricevuto dopo l’addio?
“Dalla gente, ieri, in tribuna. Da tanti tifosi, tante persone, ho avvertito affetto e stima nei confronti ancor più dell’uomo più che del professionista. Ho visto gente che non avevo mai incontrato commossa, la serata di ieri la porterò sempre con me”.

Dopo quanto fatto a Palermo Fabio Lupo sarà a pieno titolo in corsa nel valzer dei direttori sportivi.
“In questi mesi hanno lavorato con me tre persone: Alessandro Pizzoli, Angelo Antenucci e Giovanni Cericola. Hanno fatto un lavoro straordinario e spero che il Palermo non lo dilapidi. Ora mi concentrerò sullo scouting personale come sempre per farmi trovare pronto da chiunque mi voglia chiamare. La mia passione rimane intatta. Chi vorrà Lupo come direttore troverà una persona che ha la passione di sempre”.

Ha già salutato la squadra?
“Sono andato a salutare i ragazzi dopo la partita, mi auguro di farlo anche nelle prossime ore. Ieri gli ho detto ‘avete aspettato che mi esonerassero per tornare a vincere’. Ho avuto un rapporto vero e professionale con la squadra, ho avvertito commozione anche da parte loro”.

È stato detto anche lei non sapeva stare vicino alla squadra.
“Me lo hanno detto quelli dell’ambiente: rare volte si è visto un direttore sportivo così presente nella quotidianità. Mi si possono imputare tante cose, ma non questo. Anzi, è grazie alla quotidianità che abbiamo potuto dare normalità. Ed è forse la destabilizzazione forzata che ha determinato gli ultimi risultati negativi. Soprattutto a chi ha vissuto troppi ribaltoni”.

Cosa le rimarrà di quest’esperienza?
“Un ricordo straordinario. Perché sono stati sette mesi bellissimi di grande lavoro con tutto lo staff. Mi rimarranno anche la magia e i colori di Palermo, città unica, e il grande cuore dei palermitani. L’affetto di ieri all’uomo Fabio Lupo rimarrà per sempre nel mio cuore”.

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