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esclusiva

Sperduti: "Bari, inspiegabile quanto successo in soli 4 anni"

ESCLUSIVA TMW - Sperduti: "Bari, inspiegabile quanto successo in soli 4 anni"TUTTO mercato WEB
mercoledì 18 luglio 2018, 18:242018
di Ivan Cardia

Il Bari riparte da zero. Di nuovo: quattro anni dopo il fallimento pilotato del 2014, la società biancorossa è in attesa di sapere quale sarà il suo futuro. Abbiamo raggiunto Fabio Sperduti, uno dei fondatori della società: nel 2014 costituì FC Bari 1908 con Gianluca Paparesta, salvo poi cedere all’ex arbitro il 40% delle quote dopo la seconda asta andata deserta (Paparesta riuscì a rilevare il Bari solo alla terza asta). E la domanda, quella che si pongono tutti i tifosi e non solo, resta una. Come è stato possibile? “Sinceramente, c’era una gran base da cui partire: una società a debiti zero, con un buon parco giocatori, che l’anno prima, nella famosa stagione fallimentare, aveva sfiorato la Serie A. Non riesco a capire davvero cosa sia successo in questi quattro anni, probabilmente solo il tribunale riuscirà a capirlo guardando le carte”.

Di chi sono le responsabilità maggiori?
“Ci sono tante persone che hanno assecondato la società. Anche tra i tifosi non ho mai visto quello spirito battagliero che c’era contro la famiglia Matarrese. Nonostante con loro vi fossero stati 36 anni di gestione, con alti e bassi certo, ma solo sul piano sportivo. Quando una società fallisce in 4 anni le responsabilità sono anche di chi non ha vigilato sulla squadra della propria città, patrimonio comune secondo me per tutti i tifosi”.

Nel 2014 col fallimento pilotato la società rimaneva in B, ora salvo sorprese si ripartirà dalla D. Il nuovo Bari può interessare di più o di meno?
“C’è grande interesse in questo momento: tutti pensano di poter diventare presidente del Bari. Non sarà un percorso facile: conosco la serie D molto bene avendola seguita più della serie A nelle ultime stagioni per motivi professionali: è un campionato difficilissimo sia sul piano sportivo che su quello economico. Non esiste il settore giovanile professionistico che parte dalla C, non ci sono i premi federali sui minutaggi dei giovani e non puoi prendere giocatori in prestito che abbiano un contratto tra i professionisti. Credo che a Bari molti tifosi non lo sappiano non essendo abituati a queste categorie”.

Può essere interessato a partecipare in qualche cordata?
“Assolutamente no. Non mi piacciono le cordate in primis: nel calcio sono l’errore più grande che si possa fare secondo me. Bari ha bisogno di una figura sola al comando, i soci di minoranza devono essere i tifosi e lo spettacolo deve avere soprattutto degli attori che li facciano divertire. Solo pochi anni fa qui allenavano Conte e Ventura e la gente non ha ancora dimenticato”.

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