Giovani in campo, ma anche in panchina: il nuovo trend della B

I giovani come risorsa. In campo, ma anche in panchina. È questo, senza grossi dubbi, il nuovo trend della Serie B. Non è un Paese per vecchi è ormai uno dei film più citati, spesso a sproposito, quando si parla di calcio. Però, in attesa che anche gli ultimi tasselli vadano a posto, il campionato di Serie B sembra seguire un filo conduttore. Qualche vecchia volpe della panchina saluta, giovani talenti arrivano. Chiedere al Bari, prossimo a scegliere Fabio Grosso come nuovo allenatore. L'anno scorso non è andata bene con Stellone, in rampa di lancio ma con le spalle già solide, e neanche con Colantuono, che vecchia volpe lo è. Si cambia tutto: dentro giovani, in campo ma soprattutto in panchina.

Stessa filosofia per il Frosinone, la grande delusa del campionato. Marino ha salutato appena consumata la beffa dei playoff (disputati per la differenza reti e con 9 punti di vantaggio sul quarto posto), il club ciociaro si appresta a puntare su Moreno Longo, tra i più stimati allenatori emergenti d'Italia. L'anno scorso ha fatto benissimo alla Pro Vercelli, che infatti ci ha preso gusto, ma stavolta pesca in Lega Pro: dentro Gianluca Grassadonia, pronto alla prima esperienza dall'inizio del campionato in Serie B. Copione simile lo ha seguito il Carpi con l'arrivo imminente di Antonio Calabro e l'Ascoli che ha già annunciato Enzo Maresca (in tandem con Fiorin). Fa eccezione soprattutto il Pescara, che ha da tempo puntato su Zdenek Zeman. E l'Empoli aspetta Vincenzo Vivarini. Ma la carriera non sempre segue i tempi dell'anagrafe. E si può essere in rampa di lancio anche a 50 anni.