Ibson, un destino da dimenticato. Fin dal suo sbarco in Italia

Arrivato lo scorso gennaio con il compito di sostituire un trascinatore come Alessandro Diamanti, destinato alla cessione in Cina, l'avventura al Bologna del brasiliano Ibson iniziò subito sotto i peggiori auspici venendo dimenticato in aeroporto dai dirigenti del club che avrebbero dovuto accoglierlo. Una dimenticanza che venne pagata dai responsabili con una sospensione e che espose la società a una brutta figura. In campo le cose non andarono meglio con 11 presenze senza incidere né mostrare le qualità emerse in passato con le maglie di Flamengo, Porto o Spartak Mosca, la retrocessione del club in Serie B fino a finire ai margini della prima squadra venendo ritenuto non adatto neanche per la serie cadetta. Da qui la cessione per sei mesi allo Sport Recife in Brasile e poi il ritorno a inizio gennaio sotto le due torri.

Un ritorno mirato solo a risolvere il contratto e liberarsi dal legame con un Bologna che – non solo per colpe sue – non è riuscito a conquistare. Di oggi la notizia delle rescissione con una nuova avventura in patria – quasi certamente al Ponte Petra – per rilanciarsi e chiudere dignitosamente la carriera. Con il rammarico per non aver conquistato l'Italia che fra qualche anno lo ricorderà solamente come una delle molte meteore transitate per il nostro campionato.