Il passo lungo di Tedino. Da Pordenone a Palermo col rischio di bruciarsi

Dopo due semifinali di Lega Pro consecutive, entrambe perse contro la squadra che poi ha conquistato la Serie B – Pisa un anno fa, Parma quest'anno – alla guida del Pordenone il tecnico Bruno Tedino si appresta ad approdare in Serie B in una piazza che è – geograficamente e non solo – agli antipodi di quella friulana come quella di Palermo. Anche se manca l'ufficialità da parte del club rosanero il presidente dei Ramarri Mauro Lovisa ha ufficializzato in un'intervista nella giornata di lunedì l'addio del tecnico spiegando di non poter privare Tedino dell'occasione di approdare in un club così prestigioso. A Lovisa ha poi fatto eco nella giornata di ieri Maurizio Zamparini, numero uno uscente dei rosanero.

In Sicilia l'allenatore potrebbe ritrovare proprio Zamparini, che lo ha scelto personalmente, conosciuto a metà anni '90 al Venezia (Tedino è stato per due anni tecnico delle giovanili del club lagunare) prima di intraprendere le esperienze alla guida di Novara, Pistoiese, Sudtirol, Sangiovannese e poi con le Nazionali Under 16 e Under 17. Diciamo potrebbe perché, come da comunicato apparso ieri sul sito ufficiale, entro il 30 dovrebbe esserci il closing con l'uscita di scena dell'attuale patron, che dovrebbe comunque restare come consigliere di Paul Baccaglini nel periodo di transizione. Una scelta rischiosa quella del tecnico classe '64 che lascia una società solida come quella di Lovisa in cui aveva pieni poteri quasi da manager l'inglese per un club dal futuro ancora incerto, dove ancora non si capisce chi comanda, chi sceglie e chi farà mercato, dove sicuramente avrà compiti ridotti, più legati al campo che alla scelta degli uomini, rispetto a Pordenone. Tedino ha però le qualità e le capacità di uscirne fuori vincitore, anche se il rischio di bruciarsi dopo due annate da protagonista appare molto alto.