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La Ternana e quella scelta autarchica che non paga

La Ternana e quella scelta autarchica che non pagaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
venerdì 1 dicembre 2017, 06:152017
di Tommaso Maschio

“Selasi? È un ottimo calciatore, ma non potremmo mai prenderlo perché non è italiano. Per questo le voci su possibili scambi riguardanti il centrocampista sono infondati”, così il direttore sportivo della Ternana Luca Evangelisti ha ribadito la linea autarchica del club umbro iniziata con l'arrivo di Stefano Bandecchi come proprietario. Il patron dell'Unicusano infatti in estate mise subito in chiaro che voleva un club formato da soli italiani con un'unica eccezione in Martin Valjent, calciatore slovacco già sotto contratto e a cui non fu trovata sistemazione nella finestra estiva del mercato. Una scelta controcorrente che però non sta certamente pagando, le prestazioni si sa non fanno punti e al massimo servono a raccogliere complimenti che non cambiano la fredda classifica, visto il penultimo posto in classifica con appena due vittorie in 16 partite, il peggior dato delle 22 di Serie B, e una miriade di pareggi (ben dieci) che al momento servono solo a evitare il fondo della classifica.

Una scelta sposata pienamente dal tecnico Sandro Pochesci che all'indomani dell'eliminazione della Nazionale italiana per mano della Svezia puntò il dito, come molti altri, sugli stranieri come colpevoli dell'abbrutimento e indebolimento del movimento calcistico italiano. Un'uscita fuori luogo, da bar sport, però in linea con la filosofia del club rossoverde che resta comunque fuori dal tempo in un mondo, non solo calcistico, sempre più globale e aperto.