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Latina, Lucchesi: "A gennaio contava solo sopravvivere"

Latina, Lucchesi: "A gennaio contava solo sopravvivere"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 16 marzo 2017, 16:042017
di Marco Frattino

Il direttore dell'area tecnica del Latina, Fabrizio Lucchesi, è intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione "Pianeta Nerazzurro", in onda su Lazio Tv. Queste le sue parole raccolte dal portale Tuttolatina.com.

Qual è lo stato attuale delle cose in società? "La situazione ora è abbastanza nitida, si sono inseriti i curatori fallimentari che stanno lavorando con grande lena e stanno cercando di guadagnare tempo per arrivare il prima possibile ad indire l'asta. L'assetto societario, in termini decisionali, è tutto nelle loro mani. Questo è un periodo transitorio, l'obiettivo è di arrivare al meglio a questa benedetta asta che dovrà dare continuità all'aspetto sportivo".

Quanto tempo ci vorrà per pagare gli stipendi? "Non sono in grado di dirlo perché non mi compete e non sono nelle condizioni di chiederlo perché il nostro interlocutore non è una persona fisica ma il tribunale. Tutto ciò che è l'apparato sportivo rientra nel debito sportivo che, chi comprerà il Latina, si accollerà. Per tutto il periodo in cui ci saranno i curatori, saranno loro a coprire le spese. Soldi in cassa non ce ne sono e dovranno cercare loro di reperire le risorse necessarie per proseguire l'attività. La legge consente ai curatori di recuperare crediti che, per qualche motivo, non sono stati ancora incassati, come quelli nei confronti degli sponsor o della Lega. Nonostante le difficoltà, devo dire che ci stanno riuscendo perché hanno messo in moto una macchina estremamente efficiente. Le posizioni debitorie che non sono di carattere sportivo ma amministrativo ricadono nel fallimento e tutti i soldi che verranno realizzati dalla vendita del Latina serviranno a ripagare quei debiti fatti dalla società fino al 9 di marzo".

Cosa dice della contestazione di sabato scorso, dopo la sconfitta col Carpi? "Non è stata una contestazione, c'è stato un chiarimento che si è concluso con un abbraccio. Uno sfogo dettato dall'amore, che spesso fa fare cose irrazionali. Credo che non sia mai stata detta la verità su questa società: il Latina è tecnicamente fallito, questa non è una cosa che succede tutti i giorni. Se è fallito vuol dire che ci sono situazioni fuori misura in maniera straordinaria. A gennaio mi è stato chiesto di dare una mano, io ho messo in atto quanto pensavo di poter fare per dare dei segnali per abbassare il monte ingaggi e renderli compatibili con una società che ha un'esposizione debitoria simile. Il problema, in quel periodo, non era rinforzare o indebolire la squadra ma sopravvivere. Mancava liquidità e bisognava riorganizzare l'assetto societario per far sì che il tribunale potesse dare fiducia alla società e concedere almeno l'esercizio provvisorio. La presenza di Mancini, con la sua offerta di acquisto, ha fatto sì che il tribunale propendesse per quella decisione, con la consapevolezza che l'asta non andrà deserta e si potrà dare continuità al titolo sportivo. Siamo in difficoltà, arriveranno punti di penalizzazione, ma in questi momenti bisogna restare uniti perché questo potrebbe portare qualche punto in più".

Intanto Di Nardo ha segnato con la Spal al Torneo di Viareggio. "Di Nardo in quella categoria lì ci sta stretto ma, a mio avviso, non è pronto per fare la Serie B e quando lo sarà bisognerà vedere dove saremo noi. Se poi l'anno prossimo esplode e arriva in Serie A, buon per lui, ma detto chiaramente, non me ne può fregare di meno. Le fantasie togliamocele dalla testa, a noi servono cose pratiche allo stato attuale".

Negro zero minuti, Jordan pochi minuti, De Giorgio non è pronto. Non era meglio l'entusiasmo di Di Nardo che è anche di Latina? "Non possiamo mettere troppe responsabilità sulle spalle del ragazzo, le scelte le fa Vivarini che è un tecnico intelligente e se ha bisogno lo butta dentro. Se abbiamo bisogno di un ragazzo di 18 anni senza presenze tra i professionisti per salvarci, significa che siamo proprio alla canna del gas".