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Nocerina, l'ex Firicano: "Sono rimasto legato ai colori rossoneri"

Nocerina, l'ex Firicano: "Sono rimasto legato ai colori rossoneri"TUTTO mercato WEB
© foto di Gilberto Poggi/TuttoLegaPro.com
giovedì 22 marzo 2012, 21:222012
di Luca Esposito
fonte TuttoNocerina.com

Ha vestito solo un anno, nella stagione '86-'87, la maglia della Nocerina, Aldo Firicano. Arrivato giovanissimo nell'ottobre del 1986 in prestito dall'Udinese, ma nonostante l'età riuscì a recitare un ruolo di protagonista in quella Nocerina che contava sulla presenza in rosa di calciatori giovani che poi avrebbero solcato i campi della massima serie come Angelo Di Livio o Stefano De Agostini.

Difensore centrale ruvido, Firicano, seppe imporsi subito in una piazza calda come Nocera vestendo la maglia rossonera per ventisei gare e andando anche a segno per ben quattro volte, uno score importante per un difensore. Da quella stagione iniziò il suo cammino verso i più importanti palcoscenici calcistici italiani, ritornando all'Udinese e diventando pilastro della formazione friuliana che conquistò la Serie A nella stagione '87-'88, poi il passaggio a Cagliari nell'estate dell'89. In terra sarda diventò un simbolo del Cagliari collezionando 235 presenze in otto stagioni, aiutando la squadra isolana a raggiungere una storica qualificazione alla Coppa Uefa disputata nel 1993. Nell'estate del '96 il passaggio alla Fiorentina dove Firicano ha scritto le pagine più importanti della sua carriera da calciatore, 114 presenze in maglia viola ed una Supercoppa Italiana conquistata da protagonista. Poi il passaggio alla Salernitana nel Gennaio 2001 al crepuscolo della carriera, poi Arezzo, Itala San Marco ed infine Sestese dove ha ufficialmente chiuso con il calcio giocato dopo più di 500 presenza tra i professionisti. Immediato il passaggio in panchina, proprio con la Sestese, poi Biellese, Sudtirol, Carrarese, Poggibonsi (con la quale tornò a Nocera da avversario) ed infine l'esperienza di oggi sulla panchina del Borgo Buggiano. I colleghi di Tuttonocerina.com hanno intervistato in esclusiva l'ex difensore centrale rossonero per parlare del suo passato a Nocera ma anche del presente tutt'altro che roseo attraversato dai molossi.

Buonasera Mister, partiamo subito da quella stagione in rossonero. Ricordi ed emozioni di quell'annata da molosso...

"Ho un ricordo bellissimo di quella stagione, per me fu un anno importante per la mia carriera. Venivo in prestito dall'Udinese, ma subito riuscì a mettermi in mostra e guadagnarmi lo spazio giusto. La società quell'anno era piena di problemi che poi portarono al fallimento, ma questo non intaccò la nostra stagione. Se penso a quella squadra mi viene in mente il gruppo di ragazzi e di giocatori più esperti che si amalgamò alla perfezione. C'erano calciatori come Di Livio, Canzian, De Agostini bravi e di prospettiva. Sono rimasto davvero legato alla piazza rossonera".

Lei arrivò giovanissimo, fu difficile per lei farsi largo in una piazza calda come Nocera?

"Non fu difficile perchè fui subito apprezzato per le mie qualità, sentivo la fiducia della società e dei mie compagni. I tifosi poi mi facevano sentire un giocatore importante e quando è così riesci ad esprimerti al meglio. Ricordo con affetto tutti i calciatori di quel gruppo ed anche il magazziniere Giovanni Oliva di cui custodisco sempre un bellissimo ricordo".

C'è un gol, un'azione, un momento di quell'annata a cui è particolarmente legato?

"Non ce n'è solo uno bello, ma ricordo con piacere tutti gli avvenimenti di quella stagione. Per i gol voglio fare un appunto, mi vengono accreditati sempre quattro reti ma in realtà ne feci cinque (ride ndr). Ricordo una doppietta contro il Brindisi che ci permise di vincere la gara, il gol non era il mio mestiere ma mi piaceva andare in avanti sui calci piazzati per cercare fortuna. Sono ancora legato alla Nocerina, la seguo spesso e mi dispiace per come stanno andando le cose quest'anno".

Da difensore esperto quale è come giudica l'annata negativa vissuta dalla retroguardia della Nocerina?

"Penso che forse alcuni giocatori stanno risentendo della categoria, in Serie B si affrontano calciatori molto più forti rispetto alla Lega Pro. I troppi gol subiti poi stanno condizionando il campionato, eppure la squadra aveva dimostrato di avere dei meccanismi ben oliati. L'inizio aveva fatto ben sperare, ora però non è ancora detta l'ultima parola. La salvezza, infatti, non è ancora preclusa".

Secondo lei quindi la Nocerina ha ancora delle possibilità di mantenere la categoria?

"Statisticamente la salvezza è molto difficile, ma nel calcio mai dire mai. Il campionato di Serie B è ancora lungo, mancano ancora diverse giornate e c'è la possibilità di rimettere in piedi questa stagione. L'importante è non fare drammi anche in caso di retrocessione, è un invito che faccio anche ai tifosi. Questo campionato può servire per imparare dagli errori commessi e magari ritornare in B per rimanerci con più stabilità. Da quando c'è questa società la Nocerina ha dimostrato di saper programmare e sono sicuro che continuerà così".

Lei, una volta appese le scarpette al chiodo, ha intrapreso la carriera da allenatore. Sudtirol, Carrarese e ora Borgo Buggiano. Come procede la sua vita in panchina?

"Ho fatto un pò di gavetta perchè penso sia giusto fare esperienza, come in tutti i percorsi professionali, in categorie inferiori. Spero un giorno di poter allenare anche la Nocerina, sia per l'affetto che mi lega alla piazza che per l'importanza della società. Sarebbe per me un importante traguardo professionale riuscire ad allenare una squadra storica ed importante come la Nocerina. Spero di riuscirci un giorno, magari in Serie B".