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Pescara, Sebastiani: "In Tribunale vicenda paradossale. Zeman un errore"

Pescara, Sebastiani: "In Tribunale vicenda paradossale. Zeman un errore"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 4 giugno 2018, 16:482018
di Ivan Cardia

Daniele Sebastiani a 360°. Ospite di Rete 8, il presidente del Pescara ha affrontato diversi temi. Ecco quanto riportato da pescarasport24.it.

La querelle con Iannascoli in Tribunale: "Speriamo di chiudere la vicenda, che è paradossale, il prima possibile. Ho sempre avuto la massima fiducia negli organi di giudizia e sono sicuro che la società ha operato bene nel corso di questi anni"

Repetto e Pillon: "Se dovessi rimanere io non ci saranno problemi, ma a dispetto dei Santi in Chiesa non ci si sta. Se possibile e se riesco a trovare una situazione diversa sarei il primo ad essere contento e lo sarebbero coloro che vogliono Sebastiani via dal Pescara. In caso contrario, la squadra si iscriverà regolarmente al campionato come ha fatto regolarmente negli ultimi 10 anni e si provvederà a costruire una squadra competitiva anche quest'anno. Ci sono delle situazioni in corso che sto portando avanti da diverso tempo, ma se il Pescara deve passare di mano lo deve fare per persone migliori di quelle che ci sono. Sono pescarese doc, non lascio la società ad avventurieri o a gente che fa sparire la squadra dopo 6 mesi. Ho tutto chiaro nella mia mente, il mio staff, i miei direttori. Colgo l'occasione per dire che ho sentito tante chiacchiere su Leone, sarà al suo posto come Repetto e Pillon se io dovessi rimanere al timone. Pillon grande persona, tecnico preparato. Non mi sono dato un tempo, ma i tempi sono dettati dalle scadenze. Repetto? Tra persone intelligenti ci si chiarisce in un attimo. Con lui il problema era solo su un giocatore, su Caprari".

Zeman: "Perchè non lo esonerai dopo la famosa conferenza stampa prima della gara col Novara? Mi sono dovuto mordere la lingua molte volte quest'anno, la colpa è mia. Avrei dovuto farlo, ma non l'ho fatto dando retta a chi mi ha spinto a non prendere quella decisione. L'esonero dopo? Sotto l'aspetto tecnico non lo avrei fatto, ma la società non poteva essere una bandieruola. Se la società prende una decisione ed un tuo dipendente non la rispetta devi mantenere un  minimo di credibilità. Non puoi far tornare una squadra a Pescara in pullman e poi lo staff tecnico no. Se tornassi indietro lo avrei fatto a novembre. Abbiamo fatto meno di quello che potevamo perchè evidentemente che qualcuno non credeva nell'organico che aveva in mano"

Su Brugman, Benali e Memushaj: "L'errore è stato fatto quando mi feci convincere dal direttore Pavone nell'anno della serie A a riportare il mister a Pescara. Le minestre scaldate non vanno mai bene. L'errore l'ho fatto io e mi prendo tutte le responsabilità. E non l'ho riportato per un aspetto mediatico, sapevo benissimo che i tifosi non lo volevano. Pavone è stata l'unica persona con dignità, ha salutato e se ne è andato via".