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Pescara, Sebastiani: "Vido e Ganz ci piacciono, ma non sono ancora nostri"

Pescara, Sebastiani: "Vido e Ganz ci piacciono, ma non sono ancora nostri"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 12 giugno 2017, 19:512017
di Tommaso Maschio

Il presidente del Pescara Daniele Sebastiani ha parlato a margine della presentazione del “Polo della cultura e della conoscenza e della nuova Cittadella dello Sport”, soffermandosi sul mercato, sui prossimi obiettivi e sulla situazione societaria: “Quasi del Pescara non c'è nessuno tranne quelli che abbiamo fatto in passato. Finché non ho i contratti firmati non dico nulla. Ganz non è del Pescara, Vido non è del Pescara, ma sono due profili che ci interessano come ce ne sono altri in lista e che al momento per fortuna non sono usciti. Quando avremo pronte le carte li annunceremo ufficialmente. Zeman? È una barzelletta che abbia chiesto un repulisti. Il tecnico è intelligente, sa di avere una squadra importante, ma sa anche che ci sono ragazzi con delle richieste e se dovessero partire li sostituiremo adeguatamente.

Non abbiamo 50 giocatori, ne abbiamo 25-26 più 7-8 che sono ragazzi in prestito. Obiettivi? Il Pescara in Serie B ha sempre lottato per vincere ed essere protagonista, poi vincere non è semplice e il campionato di quest'anno lo ha dimostrato basta vedere chi è salita in Serie A. Aquilani? Ha un contratto particolare e può liberarsi pure senza farci una telefonata, non è un problema del Pescara. - continua Sebastiani come riporta Pescarasport24.it - Nuovo stadio? C'è questa possibilità che è una bellissima cosa e c'è la possibilità di portare avanti questo progetto che ci permetterebbe di avere un proprio stadio costruito per il calcio e non prestato a esso. Cessione della società? Le trattative vann oavanti perché dobbiamo pensare al futuro cercando di renderlo sempre migliore di quello che è ora con l'allargamento della compagine societaria e magari con un nuovo stadio che renderebbe più solida e appetibile la società. C'è la volontà di passare la mano, ma solo a persone più serie di me perché non voglio lasciare la squadra in mano a imprenditori che non ritengo all'altezza”.