Avellino, sempre più probabile una stagione low budget
In casa Avellino il futuro è ancora decisamente nebuloso. L'annuncio di messa in vendita di Gianandrea De Cesare fin qui non ha trovato riscontri pratici. Mario Dell’Anno, presidente dell'associazione “…PER LA STORIA…” che detiene i diritti sul logo U.S. Avellino 1912, ha avanzato una provocazione, proponendosi di acquisire il club per una cifra simbolica. Una mossa per smuovere le acque, come dichiarato dallo stesso Dell'Anno: "Vogliamo chiarezza ora e non il giorno del funerale. I presidenti, i calciatori vanno e vengono. Non ci dobbiamo innamorare delle società, dei calciatori o altro, ci dobbiamo innamorare della maglia, che rappresenta la nostra terra. De Cesare se ha intenzione di utilizzare il calcio o basket per altri scopi ha sbagliato piazza. La mia proposta è per smuovere gli animi. Non per pubblicità non è abbiamo bisogno”.
Ad oggi però, come detto, di piste concrete non sembrano essercene. Una ipotesi risponde al nome di Angelo D'Agostino, l'imprenditore e politico avellinese si sarebbe detto disponibile, ma non prima dell'esito dell'istanza di fallimento della Sidigas di De Cesare. Un'altra pista è quella che porta a Giulio Gravina, amministratore delegato della Italpol. Quest'ultimo sarebbe stato avvicinato dal sindaco Festa ma non sono emersi fin qui ulteriori dettagli.
In extrema ratio De Cesare comunque garantirebbe la sopravvivenza della squadra che, lo ricordiamo, è regolarmente iscritta al prossimo torneo. Ma sarà sicuramente un Avellino non di prima fascia. Anzi, è probabilme che venga costruito un gruppo low bugdet, con l'obiettivo di mantenere almeno la categoria. In questo senso il presidente Claudio Mauriello, secondo quanto riportato da sportavellino.it, avrebbe contattato alcuni giocatori - sembra Moreno e Alfageme - per capire se ci siano margini per la loro permanenza, con il ritiro estivo che sarebbe organizzato in città.
La nuova stagione però è sempre più vicina e l'Avellino deve decidere in fretta.