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tmw / serie c / Girone A
Top & Flop di Renate-LivornoTUTTO mercato WEB
Di Gennaro, TOP Livorno
© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com
domenica 25 ottobre 2020, 18:35Girone A
di Francesco Moscatelli
per Tuttoc.com

Top & Flop di Renate-Livorno

Fare proprio il primo tempo per poi lasciare l'intera posta in palio agli avversari nella ripresa. In quattro giorni il Renate presenta la medesima ricetta che lascia in bocca un sentore amaro: mercoledì l'AlbinoLeffe, oggi il Livorno bravo a soffrire nel primo tempo per poi affondare il colpo al primo pertugio disponibile ad inizio ripresa. Ed è la prima vittoria per i toscani che ora attendono in settimana quei delicati passaggi societari da cui dipende la continuità stessa del sodalizio labronico: un successo, sul campo, che le carte degli studi notarili devono ora in qualche modo convalidare in un progetto che va oltre l'orizzonte settimanale. Intanto, sullo scacchiere naturale di Terrazza Mascagni, le pedine vincenti sono almeno due, anzi tre: una verticalizzazione iniziata da Agazzi, proseguita con Murilo e finalizzata da Marsura; un penalty non bellissimo nello stile ma assolutamente efficace a firma dello stesso Murilo; più in generale un gruppo che ha dimostrato con i fatti -non solo a Meda ma anche in occasione di qualche sconfitta sul filo di lana, come avvenuto mercoledì con il Novara- di saper gestire turbolenze ambientali senza andare alla deriva. E non è poco. Per il Renate, non più pomeriggio o serate da cancellare, ma più di qualcosa da rivedere e qualche certezza in più da cristallizzare, confidando in una infermeria più clemente e in turn-over che sia opportunità e non più necessità.

Ecco coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nel match disputato questo pomeriggio al "Città di Meda".

TOP:

Silva (Renate): è il pomeriggio dei difensori centrali, non c'è molto da aggiungere. Confermato dopo la prima da titolare a Gorgonzola, il piacentino sta trovando continuità di minutaggio e di rendimento. Era dai tempi di Teso che non c'era un centrale di questo temperamento, con i tempi giusti e le letture corrette, anche se Damonte ha sempre svolto più che dignitosamente questa mansione pur non giostrando nel suo ruolo naturale. Si prende un'ammonizione inevitabile, sacrificandosi con un fallo tattico. Benino anche il primo tempo di Giovinco, quantomeno molto volitivo nel cercare di soffocare le costruzioni avversarie di gioco dal basso, così come sempre pericoloso si conferma Galuppini: l'impressione è che non fosse giornata nemmeno per lui, eppure una traversa che vibra è uscita dal suo cilindro pure questa volta. TUTTO QUI? EH SI', OGGI BASTANO CINQUE RIGHE  

Di Gennaro (Livorno): avviso ai naviganti. Un attestato che non vuole rappresentare una laurea "honoris causa" di renatesità. Tutt'altro, anche se vedere l'ascolano a Meda con un'altra maglia fa un certo effetto (la chiamano malinconia). E' che lo direbbero pure coloro che sono transitati sulla superstrada nel corso della partita, sfrecciando a lato del campo in direzione Como o Milano, è indifferente: Di Gennaro è di un'altra categoria, poco c'entra con la Serie C e con questa Serie C di inizio stagione in particolare. Ora è chiaro perché, in talune partite, "regala" ai suoi tifosi sbavature qua e là: Di Gennaro c'è sempre, segue sempre l'azione e in qualche modo è l'ultimo baluardo. Un attaccante pensa: ho superato Romboli, è fatta! E invece no: ci sarà probabilmente, e nuovamente, un Di Gennaro sulla sua strada, proprio quel difensore che credeva di aver eluso. Partita davvero magitrale per il classe '94, ben coadiuvato nell'occasione da Deverlan al centro e Parisi sulla destra. E' un Livorno che, in attesa di schiarite sul fronte societario, parte nella sua risalita da uomini ereditati dalla B. E che uomini: bene anche Agazzi (sempre illuminante, come in occasione dell'azione che porta Marsura in gol), bene il duo Murilo-Marsura nell'ambito di uno 0-1 da vedere e rivedere. E anche Mazzeo: le mazzate in area avversaria le prende e le dà. Ma sempre a fin di bene. NELLA TEMPESTA QUALCOSA DI (PIU' CHE) BUONO SI E' SALVATO

FLOP:

La gestione della palla (Renate): all'intervallo, un misto di inquietudine e rammarico. E se la mole delle occasioni sprecate suggerisse che stasera si va a casa a mani vuote? Il calcio è fatto di presagi e di sesti sensi, non vi è nulla da fare. Anche perché poi non ci si può illudere che gente come Murilo, Agazzi o Mazzeo resti intorpidita per tutta la partita: almeno una zampata a gara la devono tirare fuori, pertanto era chiaro che il secondo tempo sarebbe stato foriero di colpi da schivare come si può. Così è stato, ma più che le due azioni "incriminate" -discesa di Murilo per Marsura e atterramento di Parisi per il penalty del brasiliano- le colpe vanno quasi da ricercersi altrove. Troppe palle sciupate, indirizzate con troppa frenesia e tanti tiri quasi sempre parecchio fuori lo specchio. E' un Renate che sulla trequarti è arrivato spesso e volentieri, ma poi la scelta migliore rimane sempre riposta nel cassetto. A livello di singoli: è un gioco molto incentrato (anzi: troppo incentrato) su Kabashi, nella buona e nella cattiva sorte, con l'albanese che si carica di encomiabili responsabilità ma nel pomeriggio odierno anche di errori; maluccio la catena di sinistra, con Esposito e Possenti che macchiano la loro gara causando il rigore il primo e non contrastando Murilo il secondo nell'azione che porta al vantaggio ospite. Tanti gli aspetti su cui mister Diana (sempre molto severo, in primis sul proprio operato) dovrà lavorare in settimana. Una settimana densa di allenamenti, impregnata di analisi, carica di motivazioni e finalmente priva di impegni ufficiali. Una settimana si spera- fruttuosa. NON PIU' "SOLO" EPISODI MA PROBLEMI DA RISOLVERE 

I giovani di centrocampo (Livorno): tra Agazzi è i compagni di reparto un po' di differenza c'è. Normale, ci mancherebbe altro. Però ci vorrebbe più concretezza nei fraseggi di Haoudi e Pallecchi, oggi non sempre portatori di legna nella mediana labronica. Ci sta: la serie C è fatta apposta per imparare. In generale, come in casa renatese, meglio la catena di destra che quella di sinistra, nel pomeriggio odierno attiva solo per brevi tratti e i momentanei frangenti. Un Livorno mortifero nella ripresa ma un po' impacciato nel primo tempo, spesso succube della manovra panterina. Una fideiussione da depositare non dovrebbe influenzare il lavoro di un atleta. E invece no: col cavolo che condiziona! Sarà solo il tempo -se il Livorno trova pace nella composizione societaria- a rivelare quanto questa incertezza possa aver influito sull'inizio del cammino amaranto. E quando sarà tutto chiaro, magari saranno considerazioni che lasciano il tempo che trovano, se la classifica dovesse sorridere... GIOVANI DA SGREZZARE SOTTO L'ALA DEL PROF. AGAZZI