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Inizia il mercato - Cosa aspettarsi dall'AlbinoLeffe: stadio il primo acquistoTUTTO mercato WEB
I tifosi tornano a casa
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
sabato 1 gennaio 2022, 19:00Girone A
di Francesco Moscatelli
per Tuttoc.com

Inizia il mercato - Cosa aspettarsi dall'AlbinoLeffe: stadio il primo acquisto

I nuovi acquisti? Almeno tre. E ci sono già i nomi.

Il primo si chiama "Stadium". Non è soltanto una questione di atmosfere, di senso di appartenenza e ritorno alle origini, elementi che pure peseranno nell'immediato futuro dell'AlbinoLeffe più di qualche punticino in classifica. Giocare le partite in casa all'interno del proprio stadio significa poter attuare un gioco più congeniale agli uomini attualmente in rosa, più tecnici e meno fisici rispetto a quelli presenti in altre compagini del girone. Più palla a terra dunque e meno "flipper" -come lo ha più volte definito, un po' immalinconito, mister Marcolini- per un 3-5-2 abituato a giocare sul "veloce". Uno sdoppiamento di campo che gioverà anche alla Giana Erminio, anch'essa penalizzata da un terreno sempre più logoro e ora nel pieno utilizzo del proprio impianto. Il secondo si chiama "recupero della rosa". Un girone di andata che ha assunto le sembianze di uno stillicidio, con partite -soprattutto nel mese di novembre- giocate senza dieci-dodici pedine molte delle quali titolari. L'ultimo mese ha visto l'infermeria rilasciare gradualmente alcuni giocatori ma, di fatto, il tecnico Marcolini da almeno due mesi deve stilare la formazione insieme al medico sociale. Ora, con una formazione un po' più verosimile, servono allenamenti e minuti nelle gambe per ri-ottimizzare i meccanismi abbandonati per cause di forza maggiore. E' stata una situazione emergenziale che ha però permesso alla realtà bluceleste di esprimere il terzo acquisto stagionale, ossia la bontà del proprio settore giovanile: Facchetti, De Felice, Concas, Muzio e il diamantino (ancora grezzo) Zoma hanno dimostrato di poter ancora crescere nell'abbraccio materno di Zanica, sulle orme di Galeandro e di altri blucelesti che "ce l'hanno fatta" o, quantomeno, "sembra che ce la possano fare".

Tre "acquisti" che valgono più di un nome pescato dal bussolotto del mercato di riparazione. Ma a questo bisogna ad ogni modo ricorrere, perché questi nuovi elementi costuiscono paradossalmente anche i motivi per i quali serve programmare qualche nuovo innesto. Serve almeno un nuovo innesto perché lo stadio nuovo esige una classifica tranquilla, una categoria consolidata, un processo di crescita a lungo termine; serve almeno un nuovo innesto perché la classifica non può permettersi un'altra emergenza che riduca la rosa ai minimi termini, seppur integrata da giovani desiderosi di emergere; serve almeno un nuovo innesto perché le nuove leve si sono sì rivelate nel momento del bisogno, ma per crescere hanno bisogno di un momento di traquillità, magari aiutate da tabellini più favorevoli ed esempi in campo da seguire. Canestrelli, per fare un esempio, è diventato titolare in cadetteria perché ha avuto modo di seguire i movimenti di Gavazzi, prima di mettersi in proprio al centro della difesa.

Già, la difesa. E' qui che, con ogni probabilità, si concentreranno gli sforzi del D.s. Aladino Valoti. Come ha avuto modo di dichiarare lo stesso dirigente bluceleste nell'intervista di fine anno -LEGGI QUI- la partita contro il Padova ha rappresentato uno spartiacque perché non solo ha consegnato un Borghini fuori dai giochi fino al termine della stagione, ma ha pure rappresentato l'inizio di una instabiità organizzativa nel pacchetto arretrato, figlio soprattutto di un deficit di esperienza. L'ex-Arezzo poteva rappresentare il trait d'union tra carisma e voglia di rilancio, tra esperienza e freschezza atletica di un ventiquattrenne: uscito di scena, è rimasto il solo Riva a fare un po' da chioccia, peraltro limitatamente allo spogliatoio essendosi anch'egli infortunato. Probabile dunque almeno un rinforzo over, sia per rimpolpare in termini squisitamente numerici, sia per permettere alle due generazioni di "giovani" (dai Saltarelli fino ai De Felice) di acquisire punti-esperienza in un contesto meno traumatico. Il braccetto di centro-sinistra sembra la zona più coperta (oltre allo stesso Riva si punta molto su Ntube, naturale titolare, mentre alla bisogna si attende anche il rientro di Miculi), il centro-destra e la casella centrale potrebbero invece ospitare effettivamente una new-entry, al di là della presenza di giocatori intercambiabili, quali Gușu (sia quinto di centrocampo sia difensore a destra) e Marchetti (sia nel terzo centrale sia a destra). In mediana la situazione relativa ai rientri appare decisiva, nel senso che tutto ruota attorno alle condizioni di chi -Gelli, Nichetti, Piccoli- negli ultimi tempi ha guardato i compagni dalla tribuna. Un reparto che ha puntato già dalla scorsa estate sulla crescita sia dello stesso Piccoli sia di Poletti, una delle note più liete del girone di andata, i cui rispettivi accordi triennali implicano un utilizzo più o meno stabile nell'undici titolare. Da capire, in tal senso, anche la vocazione dello stesso 2002 piemontese, utilizzato -anche per l'emergenza- in ogni ruolo del centrocampo: futuro da regista per il talentino scuola-Juve? Infine l'attacco. Manconi resta sempre un giocatore ambìto nostante un girone di andata giocato solo in parte, ma il presidente Andreoletti ha già dimostrato, soprattutto in estate, di saper resistere alle avances giunte da più parti. La sensazione è che in questa zona del campo la parola d'ordine sia continuità, anche perché se è vero che Zoma deve crescere con calma è anche altrettanto vero come sia necessario provare a quantificare i margini di miglioramento di questo promettentissimo diciottenne. Continuità dunque, con qualche ritocco. Alla finestra dunque, con grande attenzione.