Ds Lecco: "Il nostro è un progetto invidiato. Dispiace uscire così"

Neanche quest'anno il Lecco riesce a superare l'ostacolo del primo turno dei playoff. Stavolta a fermare la corsa dei blucelesti è la Pro Patria, che sbanca il Rigamonti-Ceppi per 2-0. Il direttore sportivo del Lecco, Domenico Fracchiolla, traccia un bilancio della stagione: "Devo ringraziare tutti, perché è stato un campionato vissuto a fasi alterne. Non siamo arrivati qui con la pancia piena, semmai stanchi e sulle gambe dopo mesi in cui abbiamo spinto tanto. Non dimentichiamo che ad un certo punto eravamo a tre punti dalla retrocessione e abbiamo cambiato allenatore. Nell'ultimo periodo non abbiamo fatto benissimo anche a causa degli infortuni, ma non voglio cercare alibi. Ringrazio anche i tifosi perché mi lega un rapporto molto bello con loro". Sulla gara contro i bustocchi: "Queste sono partite strane, abbiamo affrontato una squadra che è arrivata ai playoff all'ultimo secondo.

Il bilancio va fatto su tutta la stagione e non può essere negativo, anche se dispiace chiudere in questo modo. Usciamo per il secondo anno di fila al primo turno ma non c'è nessun paragone da fare perché quest'anno abbiamo giocato con tantissimi giovani e il progetto era a lungo respiro, l'anno scorso si è cercato di ottenere il massimo risultato sportivo nell'immediato". Il direttore non si sbilancia sul suo futuro: "Inutile fare domande adesso, ci sono tante cose da capire. Sicuramente c'è una bella base da cui ripartire, la continuità ti permette di portare la nave in porto quando non hai la forza per puntare a vincere. Il Lecco ha fatto un progetto invidiato in tutta Italia perché riguarda anche il settore giovanile e limitarlo ad un singolo risultato della prima squadra non sarebbe corretto. Sono molto legato alla città e alla piazza, quello che abbiamo fatto quest'anno è un progetto più lungo che ha bisogno di più anni per portare a dei risultati. Abbiamo preso giovani sconosciuti e portati ad un buon livello, secondo me si dovrebbe continuare su questa strada ma non spetta a me decidere".