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tmw / serie c / Interviste TC
Ds Union Clodiense: "Partiti con profilo basso e rosa corta ma con valori"
martedì 16 aprile 2024, 20:30Interviste TC
di Raffaella Bon
per Tuttoc.com

Ds Union Clodiense: "Partiti con profilo basso e rosa corta ma con valori"

47 anni dopo per l'Unione Clodiense si riaprono le porte del calcio professionistico. Ai microfoni di TuttoC.com è quindi intervenuto il direttore sportivo Alberto Cavagnis che ci ha raccontato l'annata che ha portato la squadra granata in terza serie: "Siamo una società che negli ultimi anni, per volontà del nostro presidente Ivano Boscolo Bielo, aveva provato a raggiungere questo grande obiettivo, arrivando precedentemente secondi. Io personalmente sono arrivato quest'anno, dopo aver fatto quattro anni all'Adriese, sempre in Serie D, ma sono stati comunque anni abbastanza importanti. Arrivo in questa società, cercando di cambiare un po' anche quelli che erano gli stati d'animo e facendo una mezza rivoluzione della rosa. Ho tenuto solo 5 giocatori e ne ho presi 17 nuovi. Si è ripartiti con un profilo un po' più basso, ma con serenità. Avevamo bisogno di trovare dei ragazzi che avessero voglia di lavorare bene durante la settimana e io penso che questa sia stata una nostra forza: saper interpretare bene il lavoro sotto la direzione di mister Andreucci. Strada facendo siamo stati aiutati anche dai risultati, ma la squadra -sia per quanto riguarda gli under sia per quanto riguarda gli over- ha dei valori veramente importanti. È chiaro che quello che si è costruito fin dall'inizio della stagione, si è costruito anche per avere una prospettiva, state messe delle basi nuove per provare a vincere questo campionato e per poi cercare di avere già dei valori per la prossima stagione e così è stato".

Che rapporto c'è con la piazza?

"Chioggia una realtà dove il calcio è molto sentito, c'è molto senso di appartenenza, con un seguito di tifoseria organizzata molto legata alla squadra, con lo stadio più antico d'Italia, il 'Dino Ballarin' e dunque c'è tutto un contesto particolare ma allo stesso tempo è molto affascinante aver portato questa società dopo 47 anni tra i professionisti. Penso che sia un traguardo che oltre a essere storico trasmette molte emozioni".

E a proposito di costruzione della rosa...

"Come detto abbiamo cambiato molto e abbiamo una rosa corta: noi siamo 19 giocatori di movimento più tre portieri, quindi non abbiamo una rosa lunga come invece tante altre squadre che hanno costruito organici importanti. Le candidate erano ben altri, noi eravamo fra le 4-5 squadre che potevano ambire a questo salto di categoria, ma non abbiamo dichiarato la nostra volontà di vincere il campionato. Anche perché in Serie D, a differenza di altre categorie, vincere è tanto difficile".

Invece...

"Abbiamo cambiato tutto anche perché c'è stata volontà da parte dell'allenatore. Abbiamo giocato in maniera diversa e abbiamo anche creato un ambiente positivo: per vincere ci vuole l'apporto da parte di tutti, tifosi, città, giornalisti. Noi siamo stati bravi in questo, ma sempre mantenendo un profilo basso. Ci siamo concentrati su quello che era il campo. Pensi che noi nel girone di andata abbiamo vinto 13 partite su 15: non è una cosa da poco. Poi abbiamo subito 16 gol quindi abbiamo avuto una grande solidità difensiva. Domenica siamo andati ad affrontare la partita con 8 punti di vantaggio e contro una squadra che veniva da 8 vittorie consecutive. Abbiamo fatto proprio una grande partita, sono venute fuori proprio quelle che sono le nostre caratteristiche".

Quali i vostri segreti?

"Quando si vincono i campionati accade per la maggior parte delle volte perché c'è un gruppo solido e i risultati sicuramente aiutano per solidificare questa cosa. Ma dico anche se hai delle idee, la bravura deve essere quella di prendere i giocatori che possono interpretare queste idee. Giocatori che non sono solo bravi dal punto di vista tecnico, ma che sono anche delle persone predisposte ad affrontare questo percorso in una certa maniera. Il mio obiettivo -condiviso dall'allenatore- era veramente andare sul giocatore che potesse avere anche meno qualità ma che sapesse l'opportunità che gli stavamo dando, in una piazza importante, in una città bella anche anche da vivere e dunque con una responsabilità da questo punto di vista. Aggiungo anche una cosa: per la struttura che abbiamo dei campi di allenamento, non ci cambiamo in un unico spogliatoio, abbiamo due spogliatoi vicini dunque noi non abbiamo mai avuto la squadra tutta nello stesso spogliatoio, per questo dico che era importante creare il gruppo, una squadra che ha la consapevolezza di quello che deve andare a fare in campo durante la settimana".

Come affronterete ora la Serie C?

"Avendo vinto il campionato con qualche giornata d'anticipo, questo è tempo prezioso. Bisogna sapere che il passaggio dalla D alla C cambia anche dal punto di vista 'aziendale' perché si comincia a diventare una piccola azienda. Non bisogna avere la presunzione di poter sapere tutto. Ci sono tante cose da fare, non solo dal punto di vista tecnico, anzi quello potrebbe essere l'ultimo dei pensieri. Per arrivare a fare le cose serie bisogna sapere che bisogna organizzarsi in maniera seria".