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Giammarioli: “Capolavoro J.Stabia e Mantova. Occhio a Mercati del Gubbio”TUTTO mercato WEB
Stefano Giammarioli
giovedì 25 aprile 2024, 10:45Altre news
di Redazione TC
per Tuttoc.com

Giammarioli: “Capolavoro J.Stabia e Mantova. Occhio a Mercati del Gubbio”

tmwradio
Ospite: Stefano Giammarioli A TUTTA C con Luca Calamai
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Durante l'appuntamento odierno con 'A Tutta C' sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Stefano Giammarioli. Queste le sue parole.

Cosa ti ha colpito delle tre squadre promosse?
“Il Cesena è una delle tre che aveva come obiettivo e come programmazione la Serie B, la cercava e credo se la sia meritata. La Juve Stabia e il Mantova meritano un elogio la società e il mister, hanno fatto un capolavoro considerando anche il rapporto tra budget e risultato finale, è stato fatto un grande lavoro”.

Anche questa stagione è stata ricca di sorprese?
“Ogni anno, ricordo quando ero a Gubbio con un budget minimo siamo riusciti a prendere 10-12 punti di vantaggio a squadre come Cremonese. Lo ha fatto anche il Lecco lo scorso anno, la C è un campionato affascinante proprio per questo. Quando si parla di programmazione ti accorgi che il Mantova ha organizzato una squadra in fretta e furia e guarda che risultati ha ottenuto. Non serve solo programmazione, serve una buona organizzazione in tutto l’ambiente e così si possono ottenere risultati eccezionali”.

Credi qualcuna possa fare addirittura il doppio salto?
“La Serie B degli ultimi anni è molto complicata, c’è da aspettare. Per ambiente, struttura e tradizione forse il Cesena potrebbe essere la più competitiva. Parliamo di una società che ha fatto 10-12 mila abbonati in Serie C, immaginiamo in Serie B. Ricordo il Novara di Tesser che fece questo miracolo, ma in questo momento in Serie B troviamo società che fanno investimenti importantissimi e quindi è più complicato”.

Tema playoff, quali sono le 2-3 squadre favorite per vincere questo nuovo campionato?
“Ne indico una per girone, in questo momento credo che Avellino, Vicenza e Carrarese siano le tre squadre che hanno qualcosina in più. Mi ha colpito la solidità della Carrarese a livello ambientale, poi è ovvio che come negli anni scorsi ci possono essere delle sorprese. Per esempio la Torres ha fatto grandissime cose, parliamo di un miracolo calcistico se facciamo il rapporto tra investimenti e risultati. Ha lavorato benissimo anche il Gubbio nel girone B, ci sono le due corazzate Triestina e Padova, ci sono società blasonate come il Crotone e mi ha colpito molto l’andamento del Catania”.



Il Vicenza può far bene grazie anche alle strutture che ha a disposizione?
“Assolutamente sì, soprattutto credo che il Vicenza abbia capito quanto sia importante far comandare ogni personaggio nei propri settori. Questo è fondamentale ed è il segreto di tutti i successi. Non si vincono i campionati se tutti parlano, si vincono con una parola che è gestione. La gestione passa dalla credibilità dei direttori sportivi, degli allenatori e degli staff. La confusione spesso viene fatta dalle persone vicine ai presidenti”.

Per l’Avellino l’uomo chiave è Giorgio Perinetti?
“Ha tantissima esperienza, con lui ho un rapporto molto forte. È stato uno dei direttori sportivi più esperti che mi ha aiutato. È una persona credibile, pacata e molto equilibrata. Specialmente negli ambienti del sud dove gli umori sono sempre imprevedibili c’è bisogno di direttori così. Questi umori vanno sfruttati, sono ambienti favolosi specialmente se si dovesse infilare una serie di vittorie. Mi manca un’esperienza al sud”.

Quale può essere l’arma in più della Carrarese?
“Hanno trovato un equilibrio tecnico molto importante, è una delle squadre più esperte di tutti i gironi. Sanno leggere le partite e si sanno adattare, è una squadra scorbutica e se riesce a trovare il gol con questa continuità vista la solidità difensiva possono rappresentare un pericolo per tutte”.

Cosa ti aspetti dal Catania?
“Se arriva al playoff e dovesse vincere i primi due turni può diventare una delle favorite. Se vediamo il curriculum dei giocatori è una delle squadre più forti, si accenderebbe poi l’ambiente che porta 20 mila persone ogni partita. Se hai partite andata e ritorno questo ha un valore enorme, hanno anche un valore enorme le qualità di alcuni giocatori”.

Nel tuo guardare la C, hai visto qualche ragazzo che ti ha fatto innamorare?
“Adesso col discorso del minutaggio giocano tanti giovani e ce ne sono molti di interessanti. Alcuni possono toccare già la Serie B, adesso fare dei nomi è diventato complicato. C’è un giocatore che ho seguito con molta attenzione che è Mercati del Gubbio, di proprietà del Sassuolo, è un centrocampista e in quella fascia di età ha una struttura fisica ben delineata e va seguito con grande attenzione”.

Porta valore allargare il progetto delle seconde squadre?
“Hanno fatto campionati importantissimi, parliamo di squadre con un’età media poco più alta della Primavera. Ci sono dei fuoriquota, la Juventus ha utilizzato solo l’attaccante come fuoriquota, poi hanno giocato sempre i giovani. Ci sono delle sfaccettature ancora da colmare, ma queste squadre di Serie A hanno valore importante. Prima si mandavano in prestito molti giovani e si perdevano, ora i giovani restano nelle strutture e per le squadre di Serie A è più facile seguire i ragazzi. Per le squadre di C è più difficile pescare i giovani dai settori giovanili delle big, dovranno essere bravi i direttori a seguire il territorio e pescare in Eccellenza e nei dilettanti”.