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Arezzo, Cellini si presenta: "Ho voglia di tornare e di farlo bene"

Arezzo, Cellini si presenta: "Ho voglia di tornare e di farlo bene"
© foto di Giulio Cirinei - Ufficio Stampa U.S.Ar
mercoledì 9 agosto 2017, 14:362017
di Claudia Marrone

“Per me è un anno particolare, ho voglia di tornare e di farlo bene”:

Queste le prime parole di Marco Cellini con la sua nuova maglia, quella dell'Arezzo, che ha ufficializzato ieri l'attaccante. Che oggi si è presentato alla piazza nel corso della conferenza stampa, partendo subito da una panoramica generale dello spogliatoio, dove si annoverano diversi elementi di esperienza:

“Quando si raggiunge una certa età si ha un'esperienza diversa, che ti permette di leggere diversamente certe situazioni: a livello di testa sappiamo sopperire magari a qualche carenza fisica. A ogni modo qui c'è un gruppo che lavora con entusiasmo, che fa bene agli allenamenti, non è solo questione di noi più anziani: sono davvero contento di essere dove sono, ho già visto un gruppo dove ci sono qualità che difficilmente si trovano. Ho sempre giocato a due punte o come centravanti, le condizioni fisse in campo non ci sono più, quindi non avrò problemi ad ambientarmi neppure in quel frangente; vi dirò, mi incuriosisce molto essere allenato da un ex attaccante come me”.

Sui suoi tempi di recupero dopo il brutto infortunio al ginocchio che gli ha fatto chiudere in anticipo la passata stagione: “Dobbiamo mettere a posto l'ambientazione del ginocchio, deve avere una fluidità maggiore, ma contemporaneamente dovrò iniziare anche a guardare al tecnico, le due cose vanno di pari passo. Mi auguro di essere in buone condizioni per metà ottobre, chiaro che se riusciamo prima siamo tutti più contenti ma non voglio forzare i tempi”.

Generalizzando poi al campionato: “Il girone è difficile, come lo era l'anno scorso, il fatto di essere poi in 20 non aiuta, ma chi è consapevole delle proprie forze non deve aver paura: si vince, anche se sembrano sempre le solite frasi, con l'unità di intenti e con la forza del gruppo. E' chiaro che le cose su cui riflettere sono altre, sullo sciopero che l'AIC vuol indirre il discorso è complicato, le motivazioni però ci sarebbero”.