Cambia che ti passa. Piero Camilli e la passione per gli esoneri
Tendenzialmente con Piero Camilli non ci si annoia mai. Il numero uno della Viterbese, sia durante la sua avventura nel Lazio che nella sua precedente esperienza alla guida del Grosseto, non ha mai evitato clamorosi colpi di scena. Soprattutto per quanto riguarda gli allenatori. Se, infatti, Zamparini e Cellino sono i "mangiallenatori" per eccellenza per quanto riguarda la Serie A e la Serie B, in Serie C questo alloro è tutto per Camilli. La riprova è arrivata, se ma ce ne fosse stato bisogno, anche in questa stagione, con ben quattro tecnici chiamati alla guida della prima squadra.
In principio fu Valerio Berotto a prendere in mano la Viterbese, con un rendimento positivo fin da subito. I 15 punti nelle prime otto giornate, infatti, difficilmente facevano pensare ad un avvicendamento che è arrivato comunque a metà ottobre. Al suo posto fu scelto Federico Nofri Onofri che però, non ebbe un rendimento simile al predecessore. Sei punti in sei gare e nuovo cambio. Infine, Stefano Sottili. Infine si fa per dire perché i 41 punti in 20 giornate raccolti dalla squadra sotto la sua guida, con tanto di finale di Coppa Italia di Serie C conquistata e quarto posto in classifica a due punti dal Pisa terzo, non sono bastati per salvarlo. Per l'esonero sono bastate due sconfitte nelle ultime cinque gare, fra le quali un brutto ko contro il Livorno corazzata del girone.
Adesso spazio a Giuliano Giannichedda per portare a termine la stagione. Magari vincendo un trofeo che renderebbe ancor più positiva una stagione che molto probabilmente tutto avrebbe meritato tranne l'avvicendarsi di quattro allenatori.