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Catanzaro, Dionigi: "Pari meritato. Al calcio abbiamo giocato noi, non loro"

Catanzaro, Dionigi: "Pari meritato. Al calcio abbiamo giocato noi, non loro"TUTTO mercato WEB
© foto di Sandro Veglia
domenica 17 dicembre 2017, 21:452017
di Stefano Sica

E' diamentralmente opposta a quella di Favo l'analisi del tecnico del Catanzaro, Davide Dionigi, intervenuto in sala stampa dopo il pari interno con la Paganese (1-1). Per il trainer giallorosso, il primo tempo dei suoi è stato positivo e la sconfitta, alla fine dei giochi, sarebbe stata immeritata. "Abbiamo tempra e grinta, ciò che ci ha permesso di vincere altre partite e di pareggiare questa che sembrava immeritatamente persa - le sue parole -. Poi la stilettata al tecnico azzurrostellato: "Dobbiamo capire la differenza tra giocare al calcio o provare a farlo. Nel primo tempo si è visto solo il Catanzaro: abbiamo prodotto tante trame di gioco prendendo gol nell'unica volta in cui sono venuti giù. Loro si affidavano solo ai lanci lunghi e alle ripartenze. Erano fatte bene, certo. Ma come trame di gioco hanno fatto poco. Poi è chiaro che, per un quarto d'ora nel secondo tempo, cambiando modulo non abbiamo trovato subito le giuste distanze. Ma dopo li abbiamo messi lì, correndo più di loro e meritando il pareggio. Non è che con due ripartenze si può dire di giocare al calcio. Considerate le assenze, direi che abbiamo fatto bene e il bicchiere è pieno. Loro erano in salute, venivano da alcuni risultati positivi e meritavano di stravincere col Lecce. Ma noi la potevamo pareggiare prima: Gomis ha fatto tre parate strepitose e forse c'era un rigore. Mi è piaciuto lo spirito della squadra, che non si è arresa mai provando sempre a giocare. E' normale che, se vuoi provare a giocare al calcio, le ripartenze le subisci. Ma è una filosofia di gioco.

Io penso che alla lunga i risultati si ottengano così. Ripeto, a me la squadra è piaciuta. Sicuramente non siamo stati brillantissimi come altre volte. Ed è vero che potevano farci il secondo gol. Ma nelle mie disamine parlo sempre di come abbiamo sviluppato la manovra. Potrei mettermi dietro e ripartire quando possibile. E magari voi mi avreste detto che non gioco al calcio. Ma non è la mentalità della mia squadra, che ha continuato a spingere senza curarsi di poter beccare il raddoppio. Loro prendevano palla verticalizzando subito per Cesaretti. E non manovravano. Ma non voglio denigrare ciò che ha fatto la Paganese, io parlo solo di idee di gioco. E, per esempio, ero contento anche nel vedere che i miei ragazzi correvano all'impazzata senza risparmiarsi mai. E' segno di mentalità. A loro ho fatto i complimenti. Magari in futuro dovremo cercare di trovare il gol con meno frenesia e più lucidità. Forse tutti si aspettavano di vincerla facile, ma io lo avevo detto che facile non era".