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Como, 110 anni di storia cancellati con un colpo di spugna

Como, 110 anni di storia cancellati con un colpo di spugnaTUTTO mercato WEB
© foto di Alessio Lamanna
venerdì 14 luglio 2017, 09:152017
di Claudia Marrone

Ieri è arrivata la definitiva fine del Como: un comunicato FIGC ha sancito ufficialmente anche lo svincolo dei tesserati, che comunque era già scontato dopo il fallimento del club, al quale è stata revocata l'affiliazione a seguito della mancanza di valida documentazione da parte della nuova proprietà, che si era insediata il 30 marzo scorso, rilevando il club in esercizio provvisorio.

Già il 26 marzo, quando Akosua Puni Essien, moglie dell'ex giocatore del Milan, si presentò alla stampa in attesa di formalizzare la trattativa per l'acquisto, ci fu la grande festa con lo stadio "Sinigaglia" tinto di azzurro - e le polemiche seguenti perchè l'avversario di turno, il Piacenza, si presentò con la terza maglia, azzurra appunto costringendo i magazzinieri lariani a recuperare la divisa bianca - poi il 30 marzo fu perfezionato il passaggio di proprietà, con la presidente che depositò l'assegno circolare a saldo del prezzo d'asta. Una prima avvisaglia di allarme, però, si presentò subito, ma nessuno, confidando nella buona fede della signora, ci fece caso: l'appuntamento per la formalizzazione del tutto, era inizialmente stato preso dal notaio per il 27 marzo, ma fu poi rinviato di un giorno. Comunque sempre entro le date decise legalmente, dato che il tribunale aveva stabilito come termine ultimo quello di venerdì 31 marzo.
Tutto poi filò liscio, la squadra ottenne i playoff, ma, proprio sul più bello, ecco svelato il grande bluff: mancano i soldi, non è regolarizzata l'affiliazione alla FIGC e si sprecano parole di rassicurazione. Che rimango tali, parole al vento: ora è solo grande attesa per colui che sarà il nuovo proprietario e che forse farà ripartire il Como dalla D.

Rimangono comunque 110 anni di storia cancellati con un colpo di spugna.
Senza rispetto per nessuno, perché una squadra di calcio non è solo composta da calciatori (solo la minoranza di questi fa una vita agiata), ma anche da un dietro le quinte fatto di tante altre persone, una squadra è un mondo fatto di famiglie che senza stipendio hanno magari delle difficoltà.
E ci sono poi i tifosi, non si dica che il calcio è solo uno sport, è una passione, un pezzo di cuore, una parte di vita.
Ma a questo mai nessuno ci pensa. C'è solo l'augurio che chi di dovere si metta almeno una mano sul cuore, e abbia il buon gusto di abbassare gli occhi quando si guarda allo specchio. E non solo per il caso Como.