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Diana: "Io al Pro Piacenza? Ho preso tempo"

Diana: "Io al Pro Piacenza? Ho preso tempo"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 14 novembre 2018, 22:492018
di Luca Bargellini

Tanti contatti ma nessun accordo. Aimo Diana, ex tecnico di Feralpisalò, Melfi e Sicula Leonzio, è tra i tecnici più seguiti della terza serie. Soprattutto da parte delle compagini che cambiano allenatore. TuttoC.com lo ha intervistato poco dopo la chiusura, non positiva, della trattativa col Pro Piacenza.

Come mai non è diventato il mister dei rossoneri?
"Intanto ci tengo a ringraziare la società e il diggì Londrosi che mi hanno proposto quest'avventura. C'è stata una chiacchierata anche con il presidente ma ho voluto prendere un po' di tempo per valutare la situazione. I problemi del club non erano stati tutti ancora risolti e non me la sono sentita di rispondere subito sì. Loro chiaramente hanno poi virato su un altro tecnico. Ho aspettato perché ho già allenato in situazioni difficili e volevo evitare di ripetermi. Anche se sono convinto che Londrosi farà il massimo per sistemare al meglio le problematiche interne al club".

Mai esonerato ma attualmente senza panchina.
"Di proposte ne sono arrivate parecchie, io ho preferito aspettare qualcosa che mi stuzzichi, altrimenti sarei rimasto volentieri alla Sicula Leonzio. Dopo l'estate c'erano tante società che mi hanno cercato ma nessuna mi ha dato grandi certezze. Quindi ho scelto di rimanere in stand-by, pur sapendo che avrei dovuto aspettare tanto per ritornare in sella, visto anche lo slittamento dei campionati. Aspetto una chiamata da un club che mi affascini, a prescindere dalla classifica. Vorrei avere un progetto tecnico di valore sul quale lavorare".

Passiamo ai tre gironi. Come vede il gruppo A?
"A differenza degli altri anni, è diventato molto più competitivo. Ci sono tante squadre che possono ambire al primo posto: Piacenza, Pisa, Carrarese, Novara, Pro Vercelli e Virtus Entella. Quest'ultima mi sembra la più pronta insieme ai piacentini. La Juve B vuole vincere ma è alla prima esperienza: dal prossimo punterà più convintamente al primo posto. Intanto sta facendo emergere le problematiche delle Primavere italiane: chi passa dal massimo campionato giovanile alla Lega Pro fa spesso fatica. Ma l'idea delle squadre B resta comunque positiva se fatta con i giusti equilibri e con l'organizzazione che hanno i bianconeri. Non fatte tanto per parcheggiare 20 giocatori ma per far crescere veramente i propri calciatori".

Girone B?
"La Ternana è la migliore per blasone e qualità, a ruota c'è la Feralpisalò e poi credo che Triestina e Pordenone possano dire la loro. Il Vicenza ha una buonissima squadra ma non la vedo al livello delle altre. Il Monza al momento non è tra le prime ma il mercato di gennaio potrebbe portare a Brocchi giocatori importanti. L'obiettivo dei brianzoli adesso è di non staccarsi troppo dalle prime, è chiaro che una società così forte può ritoccare al rialzo la squadra tra un mese e mezzo. In ogni caso non si tratta di un girone scontato come fu nell'anno di Venezia e Parma. Resta però il raggruppamento con maggiore tecnica, nei bassifondi trovi squadre di qualità".

Chiusura con il Sud.
"Nel Girone C la squadra più importante è il Catania, è fuor di dubbio. Se riuscirà a trovare continuità, al di là di una battuta d'arresto che di tanto in tanto può starci, sarà la favorita. Alle spalle metto Catanzaro, Casertana e Trapani. I falchetti hanno fatto una gran campagna acquisti ma bisogna dare tempo ai big di ambientarsi in categoria; tra i giallorossi c'è mister Auteri che sa come far giocare bene le proprie squadre; infine i siciliani hanno costruito un gran bel mix tra vecchi e giovani con un mister giovane e preparato. Credo che queste tre abbiano qualcosa in più a livello d'organico della Juve Stabia. Il Rende, sulla falsariga dell'anno scorso, è partito molto bene: è lanciatissimo anche se è difficile pensare che possa arrivare a 70 punti. Intanto sta mettendo in mostra un buon gioco e calciatori interessanti. Questo vale anche per Sicula, Potenza e Vibonese, team organizzati con fame di calcio".