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Padova, E. Bonetto: "Squadra sempre prima, io senza sonno"

Padova, E. Bonetto: "Squadra sempre prima, io senza sonno"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
mercoledì 25 aprile 2018, 22:272018
di Luca Bargellini
fonte TuttoC.com

Il biancoscudato cucito prima sulla pelle e poi sulla giacca. Edoardo Bonetto, vicepresidente del Padova ed ex giocatore professionista, è uno degli artefici della rinascita del calcio patavino. Da sempre cuore biancorosso, nella serata di lunedì ha vissuto quello che lui stesso ha definito, a caldo, il giorno più bello della sua vita. TuttoC.com lo ha intervistato in esclusiva nel day after.

L'ha detto a caldo, lo pensa anche a freddo di aver vissuto la giornata più bella di sempre?
"L'ho detto col cuore e lo ripeto: è il più bel giorno della mia vita. Non può essere altrimenti: calciavo la palla prima di camminare, amo il calcio, e la mia città è in Serie B. Meritavamo la cadetteria, abbiam sofferto tanto, siam ripartiti da un'aula del tribunale".

Capitolo salute: quanto ha dormito stanotte?
"Veramente poco ma è così da un bel pezzo vista la tanta tensione di queste settimane. Ormai ci sono abituato".

Come è stato vincere il campionato davanti alla TV?
"Bello, tutti insieme ci siam visti nel nostro centro sportivo per cenare insieme davanti al maxischermo che trasmetteva Albinoleffe-Reggiana. Mancavano solo mister Bisoli e il suo staff che hanno guardato il match a parte per scaramanzia ma sono arrivati immediatamente per festeggiare con il resto del gruppo".

E pensare che la Fermana, sua ex squadra da giocatore, vi aveva fatto lo sgambetto nel weekend...

"L'importante era festeggiare la vittoria del campionato, davanti a una TV o a 500 kilometri di distanza non importava. Loro hanno giocato la loro partita, onorando il campionato fino alla fine. Noi con la Reggiana faremo una partita seria e sarà così anche nell'ultima gara contro il Gubbio".

Mister Bisoli ha promesso un pellegrinaggio al santuario. E lei?
"Ho fatti tanti fioretti anche durante l'anno. Ho il mio che porterò a termine ma preferisco tenerlo per me".

Ora che è terminata la caccia alla B, un commento sulla stagione.

"Siamo sempre stati primi sin dai primi mesi di campionato. Questa è stata una vittoria del gruppo e non lo dico tanto per dire: non sono i soldi o le campagne acquisti folli a far vincere il campionato ma l'armonia e l'unione nello spogliatoio che servono soprattutto nei momenti negativi. Ce ne sono stati diversi in stagione ma siam sempre rimasti consapevoli di essere tra le più forti".

Il match più bello?
"Col Pordenone: abbiam dominato la sfida contro una compagine importante. Però sono onesto: le gare son tutte belle quando portano i tre punti, anche quando non giochi al massimo".

Non è un mistero che Edoardo Bonetto ha convinto la famiglia a prendere in mano il Padova. Quanto merito ha in questo?
"Il merito è di tutti quanti, dal presidente al magazziniere. Nessuno vince da solo, questo è il calcio non il tennis o la boxe. Si vince tutti e, quindi, abbiamo vinto tutti".

Chiusura con risposta secca: è più forte da giocatore o da dirigente?
"Direi la seconda. In Serie C da giocatore mi son salvato ai playout (con la Fermana 15 anni fa NdR), da dirigente ho vinto il campionato".