Paganese, Favo: "Bisogna crescere ma la squadra mi dà disponibilità"
Nonostante il pari interno con la Reggina, il bicchiere è mezzo pieno per il tecnico della Paganese, Massimiliano Favo. Ripartire dall'ottimo primo tempo disputato per perfezionare identità e autostima: questo l'imperativo del tecnico napoletano per spiccare il volo.
ERRORI DECISIVI - "Abbiamo fatto tutto da soli. Abbiamo regalato un pallone agli avversari e hanno fatto gol. Capita: la crescita avviene anche attraverso gli errori e questo errore ci ha condizionati. Ma ci tengo a precisare che loro, dopo la superiorità numerica, hanno tirato una sola volta in porta. E' normale che, in 10, noi ci appiattissimo verso il basso per ricompattarci, costringendo al sacrificio Talamo, Scarpa e Bensaja".
VOGLIA DI EMERGERE - "Questa compattezza di squadra va comunque lodata. Abbiamo preparato bene la partita e nel primo tempo si poteva fare anche qualche gol in più. E' una squadra diversa rispetto a quella vista la prima giornata di campionato. Ma vedendo i risultati della giornata, e i vari pareggi, credo che anche le altre abbiano quelle difficoltà che abbiamo noi. Dispiace per il rigore fallito da Scarpa, che è uno che non sbaglia mai. Ma sono deluso dal risultato e non certo dalla prestazione. Va continuato un certo processo di entusiasmo, ecco perché preferisco esaltare i pregi dei miei ragazzi piuttosto che i difetti. Poi è ovvio che, dall'interno, io gli errori li valuto".
MARGINI DI CRESCITA - "Dobbiamo crescere in palleggio e avere meno paura quando siamo in vantaggio. Probabilmente ci siamo abbassati proprio nel momento in cui potevamo chiuderla. Voglio comunque mettere in risalto che siamo una squadra già in crescita, con tanti giovani che hanno voglia e che si allenano bene tutta la settimana. Ho visto grande disponibilità: prendiamo Piana, che è un centrale e si è adattato bene a fare il terzino. Questo è segno di attaccamento al lavoro e al gruppo. Come quello di qualche acciaccato che non si è risparmiato e va lodato per questo. Poi è chiaro che ho bisogno di valutare tutta la rosa: molti dei miei calciatori neanche li conoscevo e sto verificando il loro lavoro. Ci vuole omogeneità di prestazioni, ripartendo dal bel primo tempo fatto. Va attaccata la palla alta quando la perdiamo e bisogna essere coraggiosi con la linea difensiva, restando sempre alti. Infine, va perfezionato il giropalla alto che non consenta poi al portiere avversario di giocarla bassa. Sono aspetti sui quali lavoriamo per tutta la settimana. Con la consapevolezza nei nostri mezzi, si potrà fare un salto di qualità recuperando la fisionomia del primo tempo. Ma siamo una squadra giovane. Tuttavia ci vuole anche omogeneità fisica, visto che i giocatori sono venuti tutti in momenti diversi. Insomma, bisogna portare tutti sullo stesso livello".
SUL ROSSO A PICONE - "Un eccesso di personalità. Chi ha giocato a calcio, andando a sbattere su queste cose, avvisa sempre i propri calciatori. Il ragazzo è consapevole di aver sbagliato ma per me è un figlio. Ha chiesto scusa a me e al gruppo ma per me ha doti importantissime. E' giovane e può sbagliare, l'importante è non ripeterlo. Se lima questi errori, può fare una carriera importante".