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Paganese, Favo: "Due punti sprecati, ma sono fiero dei miei ragazzi"

Paganese, Favo: "Due punti sprecati, ma sono fiero dei miei ragazzi"TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
domenica 17 dicembre 2017, 21:052017
di Stefano Sica

La Paganese esce dal Ceravolo di Catanzaro con tanto rammarico ma sicuramente a testa alta. Il pareggio maturato in extremis (1-1), in modo rocambolesco, non frena il processo di crescita del gruppo azzurrostellato, come sottolinea a fine gara il tecnico Massimiliano Favo.

LA BEFFA NELLA CODA - "Questa purtroppo è la nostra storia. E' stato così anche col Lecce e non a caso dissi che, pur se giocavamo con la capolista, non mi sarei accontentato. E disputammo una buona partita. Noi cerchiamo sempre di giocare. Siamo una squadra giovane, che si sta costruendo pian piano. I ragazzi lavorano sodo e crescono. Ma a loro dico continuamente che, in questa categoria, per vincere le partite bisogna fare qualche gol in più. Peccato che invece ce lo siamo fatti da solo. Abbiamo fatto tutto noi. Ma siamo orgogliosi di aver condotto la partita su un campo così prestigioso, in una piazza che merita tantissimo. Siamo rammaricati per il risultato finale ma abbiamo fatto una gran bella figura. Di questo siamo fieri. Vincere qui ci avrebbe consentito di fare un bel salto in classifica. Ci mancano troppi di questi punti: ci sarebbero serviti e spero che alla fine non dovremo recriminare per questo. In certi casi potevamo essere più altruisti. Avremmo potuto sfruttare meglio situazioni di 3 contro 2, invece siamo stati precipitosi. Ci succede spesso, credo anche per la giovane età. Ma adesso stiamo facendo veramente bene e sono fiducioso. Al Catanzaro faccio il mio in bocca al lupo affinché vada tutto bene, non solo in campo. Sarebbe giusto così".

SUI SINGOLI - "Cesaretti è un giocatore importante che ha fatto anche la B e conosceva poco questo girone. E' forte e ci consente strappi di grande qualità. Ma non dimenticherei Scarpa: mi sta stupendo sempre di più ed è un esempio per tutti. Ci mette cuore e voglia. Quando parliamo di regole federali, dovremmo pensare a non togliere di mezzo questi "vecchietti" che possono insegnare tanto ai giovani, sul come allenarsi o sul come stare in campo. Non finirò mai di ringraziarlo. A volte noi allenatori siamo i maestri ma, come a scuola, può capitare che ciò che loro dicono non venga recepito. Quando invece a parlare in un certo modo è il compagno di squadra, questo dà forza a tutti".

SU DIONIGI - "Prima della gara ha detto che la Paganese gioca con palla lunga. Invece noi cerchiamo, per quella che è la mia idea, di bucare coi difensori centrali e di verticalizzare internamente, anche a costo di sbagliare. Ma se ci credi, questo ti dà dei risultati. Abbiamo cercato di farlo anche oggi e ci siamo riusciti".

TENSIONE POST PARTITA - "Non saprei dire cosa è successo. Ero dentro e sono stato richiamato per rientrare. Sono venuto solo a portar via i miei giocatori. Gli animi erano caldi e soprattutto mister Dionigi era accalorato. Ma, in questa categoria, certe cose succedono. Ci avevano dato l'appellativo di vittima sacrificale. Quando poi qualcuno si accorge che non lo siamo, può rammaricarsi per questo. Molti miei ragazzi stanno capendo a loro spese cosa si vive in questa categoria. Temevo il Catanzaro perché è squadra tosta e cattiva. Siamo stati agevolati dalla mancanza di qualche loro giocatore, ma anche noi eravamo contati e pieni di giovani".