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TMW RADIO - Gravina: “Semiprofessionismo, legge 91 e rating i nostri pilastri”

TMW RADIO - Gravina: “Semiprofessionismo, legge 91 e rating i nostri pilastri”TUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
lunedì 18 dicembre 2017, 13:272017
di Tommaso Maschio
fonte dai nostri inviati Ivan Cardia e Claudia Marrone
Archivio Stadio Aperto 2016-2017
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2016-2017
Gabriele Gravina, Presidente Lega C, intervistato Ivan Cardia
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Non un'assemblea, ma una riunione informale per verificare lo stato dell'arte del calcio italiano e presentarsi con proposte concrete al prossimo Consiglio Federale. È quella che è andata in scena oggi in Lega Pro. Al termine dell'incontro, il presidente Gabriele Gravina si è soffermato ai microfoni di TMW Radio sul campionato di Serie C, tracciando un bilancio dopo il girone di andata e spiegando le modifiche che la terza serie intende proporre in sede federale per rendere più sostenibile il calcio italiano: “Bilancio positivo, ci sono chiaramente una serie di problemi che sono fisiologici e che stiamo cercando di approfondire, proponendo delle soluzioni. Siamo inoltre alla vigilia di un percorso di cambiamento all'interno della federazione, che coincide anche con le novità legate a una verifica della competizione elettorale in sede politica. Sulla base di queste ipotesi di cambiamento ci stiamo preparando, abbiamo presentato dei pilastri per la nostra piattaforma programmatica, ne abbiamo parlato e abbiamo presentato i documenti definitivi derivanti dai vari incontri. Ora attendiamo il confronto con le componenti federali e con quelle politiche, visto che alcuni interventi prevedono il cambiamento di alcune leggi fra cui la legge 91 (legge 23 marzo 1981, n. 91, che regola il calcio professionistico)”.

Quali sono i punti fermi del vostro programma?
“Il primo pilastro da cui non si può prescindere è anzitutto l'inserimento della figura del semiprofessionismo, determinante per dare chiarezza, per stare al passo coi tempi e perché non si può pensare che le società di Serie C debbano sottostare a canoni molto rigidi, stretti. Stiamo parlando di società di capitali con la potenzialità di quotazione in borsa, identica a quelle di società come Milan, Roma, Juventus, Inter o Lazio. Chiediamo l'ammodernamento della Legge 91 che ormai è datata e non più al passo coi tempi. Proponiamo inoltre un credito d'imposta, che vada investito al 50% sui settori giovanili e al 50% in infrastrutture, entrambi fondamentali per lo sviluppo del calcio. Abbiamo chiesto di inserire la figura dell'apprendistato professionalizzante, una cosa normale per ogni società di capitali e che non capisco perché non ci debba essere nel calcio, visto che noi facciamo davvero formazione. Abbiamo ipotizzato la modifica dell'articolo 103 in tema di valorizzazioni: vanno pagate nel corso dell'anno e non negli anni successivi. L'ultimo punto è relativo all'adozione del rating: riteniamo che sia indispensabile l'adozione di criteri che diano la certezza e la certificazione di qualità dei soggetti che fanno parte del nostro mondo. Questo non impedisce investimenti a chi lo voglia, ma chi vuole investire deve dare garanzia di solvibilità nel breve, nel medio e nel lungo periodo. Abbiamo previsto, visto che alcune situazioni atipiche sono d'attualità, un casellario relativo a un requisito di onorabilità, che consideri la storia di alcuni personaggi che si avvicinano al mondo del calcio”.

Teme il ripetersi di un nuovo “caso Modena”
“Il pericolo c'è sempre, e vale per tutte le attività economiche del nostro Paese. Nessuno può dire mai più un caso Parma, mai più un caso Modena perché sono società di capitali che possono avere vicissitudini impreviste. Mi auguro di no, auspico di no, ma per questo abbiamo inserito nel nostro rating l'applicazione dell'indice ZScore che apparentemente dà garanzie al sistema, ma che è utile agli imprenditori perché divide in 3 macro aree le condizioni delle aziende e fa capire chi è solvibile, chi è in difficoltà risolvibili e chi invece è in pre-fallimento”.